venerdì 23 marzo 2018

SUL "REFERENDUM" RELATIVO ALLA ALIENAZIONE DELL'ASILO DI VIA FIRENZE A SPEZIA

I referendum sono una cosa i percorsi di partecipazione e/o di ascolto attivo sono altro da ciò che è stato fatto nel caso della alienazione dell'asilo spezzino (vedi QUI) e credo di sapere di cosa scrivo visto che ne ho gestiti "qualcuno" in questi anni 😉. 

giovedì 22 marzo 2018

Impianto LaminaM di Borgo Val di Taro: le istituzioni latitano e i disagi alla salute restano


Quello che sta accadendo a Borgo Val di Taro è gravissimo (vedi QUI).
Un impianto che produce da oltre un anno gravi disagi ai residenti locali, una intera comunità mobilitata nel chiedere chiarimenti e l'intervento delle istituzioni, i Medici di famiglia locali e l'associazione Medici per l'Ambiente schierati a fianco della comunità nel confermare la fondatezza scientifica dei disagi, mentre le istituzioni si trincerano dietro lo scaricabarile delle competenze e il rispetto formale di limiti di legge.

domenica 18 marzo 2018

Consiglio di Stato su Piano regolatore portuale Spezia e le incaute dichiarazioni del Presidente della Autorità di Sistema Portuale


La Presidente della Autorità di Sistema Portuale dopo la sentenza del Consiglio di Stato n. 1619/2018 (vedi QUI) che ha respinto il ricorso contro le modalità di attuazione del PRP da parte della associazione ambientalista Verdi Ambiente e Società, con toni arroganti minaccia di chiedere risarcimenti danni contro gli ambientalisti che a suo dire “fermerebbero lo sviluppo del porto di Spezia”.

sabato 17 marzo 2018

Impianti Bitumi nel Mugello: emissioni anomale, valutazioni inesistenti, monitoraggi rinviati


Ieri 16 marzo ho partecipato ad una assemblea organizzata dal Comitato di cittadini di Massorondinaio località nel Comune di Scarperia e San Piero in provincia di Firenze, dove è attivo da molti anni un impianto di produzione di conglomerato bituminoso che produce forti disagi ai numerosi residenti della zona prodotti soprattutto da emissioni odorigene, polverose oltre a quelle rumorose.
Quello che segue è il testo completo della relazione da me tenuta alla Assemblea nella quale analizzo le lacune istruttorie e autorizzatorie di questo impianto.
Sintetizzando questo impianto, come mi accade di verificare spesso nelle varie vertenze che seguo in diverse Regioni, non ha avuto al momento della sua collocazione:
1. una valutazione di impatto ambientale che ne dimostrasse la compatibilità con il sito in cui collocato
2. una istruttoria che ai sensi della normativa sulle industrie insalubri di prima classe ne verificasse la compatibilità sanitaria
3. mancanza di monitoraggi e controlli sistematici in grado di fornire risposte certe alle numerose segnalazioni dei cittadini che subiscono i disagi prodotti dall’impianto
4. rinvio dei monitoraggi per ragioni burocratiche ed organizzative interne agli enti di controllo a dimostrazione della carenza strutturale degli stessi
5. un atteggiamento, da parte della Amministrazione Comunale, non trasparente e soprattutto non coinvolgente verso i cittadini nell'affrontare la  questione dei disagi manifestati. 

Questo caso conferma quello che sostengo da tempo  nel giudizio sugli amministratori locali: prima di agire non devono chiedersi cosa potrebbe succedere a loro ma cosa succederebbe ai cittadini se loro non agissero!

Di seguito la mia relazione...

venerdì 9 marzo 2018

Nuove sentenze sulla VIA ex post.I casi Italiana coke, CostaMauro, ex cava Fornace,LaminaM,Volpara,Matera


La Corte di Giustizia (sentenza 28 febbraio 2018 causa C117-017 vedi QUIe  il TAR Toscana (sentenza n. 156 pubblicata lo scorso 30 gennaio 2018 vedi QUI)  ritornano sulla Valutazione di Impatto Ambientale  ex post affermando principi generali (al di la del caso concreto giudicato) che confermano i caratteri di fondo della VIA postuma, val a dire la applicazione della VIA successivamente alla realizzazione di un impianto e/o progetto che non ha avuto la VIA quando è stato autorizzato inizialmente.

venerdì 2 marzo 2018

Nuova legge sulle emissioni odorigene. Ora applichiamola ai casi concreti!


Da tempo seguo vari impianti che producono forti disagi per emissioni odorigene non adeguatamente regolamentate dalle autorità competenti. Alcune regioni hanno normato le emissioni odorigene ma sono una minoranza (Lombardia, Provincia di Trento,Piemonte, Puglia). Nelle situazioni che seguo anche quando la problematica degli odori viene affrontata ciò  avviene con monitoraggi estemporanei senza adeguate procedure di verifica e di sanzionamento se non la generica fattispecie (ma sempre utile se applicata correttamente) dell’articolo 674 codice penale: getto di cose pericolose, che però prevede sanzioni limitate quindi non efficacissime per situazioni di grave disagio come quelle che seguo direttamente.

giovedì 1 marzo 2018

Impianto Laminam Borgotaro: lacune e vizi procedurali nelle autorizzazioni

Pubblico di seguito la versione  scritta della comunicazione che ho tenuto all'interessante convegno di Borgo Val di Taro sulle problematiche ambientali e sanitarie dell'impianto industriale Laminam (fabbricazioni prodotto ceramici). L'incontro è stato organizzato dalla Associazione per il futuro delle nostre valli "Ambiente, salute  e vita" in collaborazione con il Comitato Aria nel Borgo
All'incontro hanno partecipato anche medici di base e del lavoro che hanno illustrato le problematiche sanitarie esistenti in quel territorio anche in relazione alle emissione dell'impianto LaminaM. 

La mia relazione si è incentrata nella descrizione delle lacune istruttorie e dei vizi procedurali che hanno accompagnato fin dalla sua installazione l'impianto in questione.