mercoledì 4 ottobre 2017

3 mesi di governo della nuova Giunta spezzina su ambiente, territorio, salute…

Io sono abituato da sempre a criticare nel merito l’azione di chi governa. Ovviamente si potrà non essere d’accordo con quello che sostengo a parole ma si dovrà farlo nel merito perché solo così si potranno contestare le mie critiche.

Ebbene pur riconoscendo che la nuova giunta è pochi mesi che è insediata e quindi nessuno chiede a questi signori di fare miracoli, è indubbio che già da come si impostano i problemi e pure da alcune scelte fatte alcune riflessioni critiche si possono fare senza tirare fuori la stupidaggine del  #lasciatelilavorarechesonotremesichegovernano

Ho governato anch’io molti anni fa e nonostante fossi entrato in giunta quando questa era formata da tempo, nessuno mi ha fatto sconti e neppure io li ho chiesti. Sono stato giudicato, e giustamente, per quello che ho dichiarato di voler fare, per quello che ho fatto e per quello che non sono riuscito a fare nei tempi amministrativamente ragionevoli.
Non solo ma da quella breve  ma significativa esperienza ho dedotto che il vecchio detto “chi ben comincia è a metà dell’opera” vale nella vita di ognuno di noi ma ancora di più in quella di chi amministra. Se non  fai certe scelte subito, se fai delle dichiarazioni confuse subito su questioni strategiche beh poi tutto diventa più difficile quando andrai nella amministrazione attiva.
Le  decisioni amministrative vanno per tempo impostate, istruite, vanno create le condizioni organizzative, le competenze, la cultura del processo decisionale. Da questo dipendono in gran parte la qualità delle decisioni successive, ma anche la trasparenza e la adeguata ponderazione degli interessi in campo di queste decisioni.
Ma soprattutto anche la sola comunicazione su temi di interesse strategico della città esprime una cultura di governo, sottovalutarlo o è indice di superficialità o di arroganza, in entrambi i casi non ci siamo.

Allora questo metro di giudizio lo applico anche alla nuova giunta.

La nuova giunta almeno per le questioni che seguo da tempo (urbanistica, ambiente, prevenzione salute) non mi è piaciuta per niente vediamo perchè:



SULLA SCALINATA CERNAIA
E' ovvio che la responsabilità del progetto sia della Amministrazione precedente. D’altronde non ho aspettato la nuova per criticare anche da un punto di vista procedurale quel progetto (vedi QUI). Ma la nuova amministrazione ha errato sia sotto il profilo comunicativo che decisionale:
1. da un punto di vista comunicativo perché non è corretto dire a dei cittadini sia puri costituiti in comitati di presentare loro una soluzione. Non è corretto perché per principio spetta alle istituzioni presentare delle proposte decisionali, ma soprattutto se si vogliono coinvolgere i cittadini allora si avvia un percorso di progettazione partecipata e non si usa il termine “fallo tu allora” perché tutti sanno che i cittadini non possono fare nulla se non sono inseriti dentro un percorso partecipato chiaro e a valenza amministrativa
2. considerato che la Soprintendenza nella lettera del 14 Settembre 2017 concludeva: “Ciò detto, questa Soprintendenza è disponibile a valutare altre soluzioni, che non prevedano l'introduzione di
elementi architettonico-strutturali avulsi dal disegno originario della scalinata, quali: recinzioni, puntelli e tiranti tali da alterare Ia percezione visiva del bene”, c’era lo spazio, se ci fosse stata la volontà politica della nuova Amministrazione di chiedere agli uffici la presentazione di una soluzione che salvasse l’albero centenario ancora sopravvissuto allo scempio approvato dalla Amministrazione precedente
3. Il Decreto del 17/12/2013 che riconosce il vincolo sull’insieme della Scalinata (alberature comprese) dichiara la necessità di salvaguardare il complesso della scalinata così come realizzata tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo (la decisione di installare gli alberiè del 1903). Quindi siamo di fronte alla distruzione di un bene vincolato che è stato stravolto dalla decisione approvata dalla Amministrazione precedente con l’avvallo incomprensibile (giuridicamente parlando) della Soprintendenza. La nuova Amministrazione non è responsabile di questo ma alla luce di quanto avvenuto avrebbe dovuto dare mandato all’avvocatura civica per vagliare la possibilità di una azione di danno erariale verso i dirigenti (ancora in carica) e gli amministratori precedenti che hanno avvallato tutto questo.

Invece la nuova Amministrazione dopo aver detto ai cittadini “presentate voi un progetto” e dopo non aver fatto quanto indicato nei sopra riportati punti 2 e 3, con un colpo di mano improvviso nella giornata di oggi ha distrutto l’ultimo albero centenario, quello che secondo i nuovi amministratori “se i cittadini presentano una nuova soluzione allora vedremo come salvarlo” (consiglio comunale di pochi giorni fa).

Insomma sulla Cernaia un duplice gravissimo errore: amministrativo e comunicativo!



DATA SCADENZA AUTORIZZAZIONE CENTRALE ENEL
È chiaro che la data di scadenza della autorizzazione della centrale a carbone spezzina (AIA) non la decide la nuova Amministrazione, però non è accettabile che su questo aspetto ci sia un atteggiamento passivo o addirittura confuso degli Amministratori.
1.Relativamente all’atteggiamento confuso, la data di scadenza (formalmente parlando) la decide la legge: essendo attualmente la centrale ecocertificata (EMAS) la data di scadenza dell’AIA ex lege è il 2029 (16 anni dal  2013 data di pubblicazione dell’AIA). Quindi  un Sindaco non deve farsi dire da Enel quando scade l’AIA lo deve sapere da solo visto che ha un ufficio Ambiente e una Avvocatura Civica a disposizione

2. relativamente all’atteggiamento passivo:
2.1. Un Sindaco non può dire siccome la scadenza è lontana e la decisione di chiudere la centrale (nel 2021 o altra data) non dipende dalla mia Amministrazione allora poi vedremo cosa fare. Un Sindaco può fare molte cose. Intanto potrebbe colmare, negli anni che restano di funzionamento di questo impianto (fosse anche il 2021) avviare una Valutazione di Impatto Sanitario della presenza della centrale in tutti questi anni sulla popolazione spezzina. L’avvio di questa valutazione sarebbe necessaria intanto per colmare una grave lacuna della attuale AIA: il Sindaco passato non ha esercitato il suo potere obbligatorio di Parere Sanitario come previsto dalla legge. In secondo luogo questa valutazione potrebbe tornare utile, nel caso che Enel decidesse con l’accordo del Governo di procrastinare la presenza dell’impianto, per chiedere una regime transitorio della centrale di maggiore prevenzione sanitaria presentando al Ministero Ambiente apposite prescrizioni come previsto dal DLgs 152/2006 (testo unico ambientale) che riconosce tale potere specifico del Sindaco. È vero che il Ministero potrebbe non accogliere tali prescrizioni ma dovrebbe motivarlo e se lo facesse male questo rifiuto sarebbe impugnabile  al TAR  se non di fronte alla giustizia ordinaria per omissione di atti di ufficio.
2.2. il Sindaco può verificare verso Enel lo stato di inquinamento attuale dell’area in vista anche della futura bonifica dell’area in caso di dismissione della centrale. Questo perché esiste depositato un documento che si chiama Relazione di Riferimento che la descrive in modo, a mio avviso incompleto (vedi questo post QUI). Il Sindaco o chi per lui ha fatto questa verifica? Non mi risulta.

Insomma su centrale enel: un duplice gravissimo errore comunicativo e di azione amministrativa



SULLA BONIFICA DEL SITO DI PITELLI
La nuova Amministrazione Comunale rispondendo ad una interrogazione in Consiglio Comunale sullo stato della bonifica del sito di Pitelli si è limitata a descrivere burocraticamente quanto è stato fatto fino ad ora (peraltro dalle amministrazioni precedenti o dalla Regione). Ha invece bellamente rimosso gli impegni che vincolavano l’Amministrazione Comunale votati dal Consiglio Comunale della precedente sindacatura. Direte ma era la precedente, si peccato che quella mozione venne presentata dalla ex minoranza di centro destra che ora governa il Comune. Mozione mai smentita dalla ex minoranza tanto meno in campagna elettorale.
È vero che quella mozione (luglio 2014) prevedeva e richiedeva, amministrativamente parlando, il coinvolgimento di altri enti (Regione, Governo, Autorità Militari) ma c’erano due punti che l’Amministrazione Comunale, sia quella passata che quella attuale, poteva e può avviare immediatamente e cioè:
1. Attivare tutti i mezzi a sua disposizione per fare chiarezza su quanto sta emergendo dagli ultimi ritrovamenti di stoccaggi abusivi utilizzando anche i poteri di massima autorità sanitaria sul territorio comunale
2. avviare, con la collaborazione di Regione Liguria, Provincia ed Arpal ma anche da sola (visti i costi non eccessivi) una immediata campagna di monitoraggio integrativa di quella svolta fino a ora, a partire dalle aree ancora non caratterizzate,  utilizzando strumenti geodiagnostici adeguati

Insomma sulla bonifica del sito di Pitelli: due gravi errori sia comunicativo che di azione amministrativa



SUL NUOVO PIANO URBANISTICO COMUNALE
Il Comune ad oggi non ha ancora chiarito cosa vuol fare del PUC adottato dal Consiglio Comunale precedente e soprattutto non ha chiarito come intende avviare
1.la procedura di Valutazione Ambientale Strategica sia da un punto di vista medologico che organizzativo, visto che ora tale Valutazione è passata alla competenza dei Comuni secondo la riformata legge regionale in materia;
2. cosa intende salvare del PUC adottato;
3. come intende affrontare  e soprattutto valutare le aree strategiche, in termini di pianificazione , quali Waterfront, stazione crocieristica, area ex IP.

Su tutti questi aspetti io ho avanzato alcune proposte:
come deve organizzarsi il Comune per valutare e approvare il PUC: QUI ;
come deve organizzare la partecipazione per valutare e approvare il PUC: QUI;  
come intende valutare preventivamente l’impatto sanitario (valutazione oggi obbligatoria per legge regionale) all’interno della procedura di valutazione ambientale strategica: QUI. 



SULLA ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE PORTUALE E STAZIONE CROCIERISTICA
Su questi aspetti la nuova Amministrazione si è limitata ad applaudire passivamente il progettino di fascia di rispetto presentato dalla Autorità di Sistema Portuale e la possibilità che si realizzi la stazione crocieristica come dove non è dato sapere.
Sarebbe invece interessante capire se la nuova Amministrazione intenda perseguire la metodologia di valutazione e approvazione degli interventi negli ambiti del PRP vigente che ha avuto al vecchia Amministrazione oppure no. Ad esempio:
1. se intende chiedere alla Autorità Portuale se vuole presentare strumenti urbanistici attuativi del PRP  da valutare attraverso un metodo più adeguato come la VAS
2. se intende chiedere un progetto di fascia di rispetto non spezzettato come prevede la delibera di approvazione del PRP da parte del Consiglio Regionale e come non ha invece fatto la Autorità di Sistema Portuale
3. se intende avviare un vero percorso partecipativo su quanto sopra e non assemblee di propaganda unilaterale come quella di presentazione del progetto di parziale fascia di rispetto al quale la nuova Amministrazione ha partecipato come fosse uno spettatore qualsiasi.

Non dimentichiamo che il Comune urbanisticamente parlando ha poteri di intesa su questi strumenti di pianificazione che può esercitare attivamente o passivamente.

Insomma sul PRP: errori comunicativi (subisce la iniziativa degli altri enti) e amministrativi (non usa per ora i poteri che avrebbe a disposizione).



DRAGAGGI DEL GOLFO
La Presidente della Autorità di Sistema Portuale ha recentemente dichiarato che si avvieranno al più presto nuovi dragaggi del golfo. Mi sarei aspettato che la nuova Amministrazione Comunale stigmatizzasse questa dichiarazione improvvida della Presidente ricordando che:
1. l’area di dragaggio è attualmente sotto sequestro per, tra gli altri, il delitto di inquinamento ambientale
2. c’è stata una sentenza della Cassazione che ha tra l’altro dichiarato :
2.1. c’è sta una violazione reiterata e sistematica delle prescrizioni autorizzatorie nella attività di dragaggio per i moli Garibaldi e Fornelli;
2.2 questa violazione è avvenuta in aree del golfo caratterizzate dalla presenza di rilevanti inquinanti pericolosi per ambiente e salute;
2.3. la violazione sistematica delle prescrizioni è avvenuta nella piena consapevolezza di quello che stava accadendo sia da parte della ditta, che degli enti preposti ad autorizzazioni e controlli;
2.4. gli enti di controllo, prima di tutto l’Arpal ma non solo, pur riconoscendo i rischi nelle attività in corso, le violazioni in atto, la necessità di impostare diversamente sia la tecnica di dragaggio  che le modalità di monitoraggio, nulla hanno fatto per fermare l’attività di dragaggio in corso;
2.5. una mancanza di approccio indipendente da parte degli enti di controllo per cui le modalità di controllo e monitoraggio erano concordate con la ditta che svolgeva l’attività non per garantire il rispetto delle prescrizioni ma piuttosto per garantire che dalle violazioni derivassero sanzioni per la ditta che potessero in qualche modo ritardare i tempi di dragaggio.

Insomma gravi errori di comunicazione: non aver ricordato da parte del Sindaco che il Presidente della Autorità di Sistema Portuale dirige un ente pubblico che deve tutelare gli interessi del porto insieme con quelli del territorio in cui il porto insiste a cominciare dalle attività di miticoltura e itticoltura presenti nel Golfo. 



SUL RINNOVO DEI DIRIGENTI APICALI DEL COMUNE 
Qui non la faccio lunga e mi limito a rinviare al mio post QUI, dove spiego come avviare un processo di valutazione interna che, nel rispetto della legge della giurisprudenza e delle linee guida ANAS, permette un rinnovo motivato dei dirigenti di area almeno e anche qualcuno di settore. 
Il Sindaco mi ha scritto che voglio "licenziare" i dirigenti e questo non è possibile perchè hanno contratti a tempo indeterminato. Ovviamente basta leggere quello che ho scritto per capire che quella del Sindaco è pure propaganda denigratoria nei mie confronti e verso la mia professionalità 

Insomma anche in questo campo errori di comunicazione (si stravolge il pensiero altrui) e di scelte amministrative (si rimuovono poteri e procedure utilizzabili dal livello politico amministrativo). 



CONCLUSIONI
La finisco qui, vedremo come procederà la nuova Amministrazione su tutti questi temi, io continuerò ad analizzare i comportamenti comunicativi e amministrativi nel merito senza pregiudizi ideologici ma anche senza sconti. Non sopporto quelli del #lasciatelilavorarechesonotremesichegovernano  ed anzi ricordo sia a questi ultimi che alla nuova Amministrazione un concetto semplice, semplice che ho sviluppato in un mio recente post:

La Partecipazione non è una parola da consumare ma un modo di governare






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