lunedì 16 novembre 2015

Inchiesta Pubblica Piano Spiagge Marinella: un Rapporto Finale non trasparente!

È stato resto pubblico il Rapporto Finale (vedi QUI) che il Comitato della Inchiesta Pubblica sul Piano Spiagge di Marinella di Sarzana ha predisposto all'interno della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) di competenza regionale. 
Il Comitato è formato dal Presidente nominato dalla Regione Liguria, da un rappresentante del Comune di Sarzana e da un rappresentante delle associazioni ambientaliste tradizionali (Legambiente e Italia Nostra).

Non entro nel merito dei contenuti del Rapporto non per reticenza ma proprio perché il Rapporto deve essere espressione del dibattito reale della comunità locale interessata dal Piano, ed anche perché sul merito, anche da un punto di vista ambientalista, sono state presentate osservazioni molto ben argomentate come quelle del Comitato Sarzana CHE BOTTA!. 

Le note che seguono vogliono invece analizzare sotto il profilo metodologico, nei percorsi partecipativi premessa di corretta gestione dei contenuti che emergono dagli stessi, le modalità con le quali questo Rapporto Finale è stato concluso e comunicato.  

Le mie note nascono dalla mia esperienza professionale in Toscana: ho redatto lo schema di regolamento per l’Inchiesta Pubblica nelle procedura di VIA di competenza della Regione Toscana (vedi QUI, da pagina 104,per il regolamento;  QUIda pagina 24, per le linee guida; QUI per l'impostazione generale),  ma ho anche partecipato come commissario o come osservatore sia ad Inchieste Pubbliche legate a procedure di Valutazione di Impatto Ambientale, che a Percorsi Partecipativi più generali che a Percorsi di Ascolto Attivo.



Intanto rilevo un primo limite del contenuto del Rapporto.  Non avere affrontato la questione relativa alla  approvazione anticipata del piano da parte del Consiglio Comunale (vedi QUI),  prima quindi della fine della Inchiesta e del Parere Motivato di VAS della Regione. 
Le criticità procedurali  andavano sottolineate proprio dal Presidente nella sua qualità di garante del rispetto delle regole di funzionamento della Inchiesta al fine di tutelare i diritti dei partecipanti affinché quanto da loro espresso abbia la possibilità di incidere realmente nel processo di valutazione e approvazione del Piano.  Peraltro questa lacuna assume un significato ancor più grave alla luce delle dichiarazioni, su questo voto anticipato del Consiglio Comunale di Sarzana, da parte dell’Ente che ha avviato la stessa Inchiesta  : la Regione vedi QUI.
Della serie ha dimostrato di essere più garante dei diritti dei partecipanti la Giunta Regionale, che nella vicenda è ente autorizzatore tramite la VAS,  che il Comitato della Inchiesta Pubblica che invece è il vero Garante o almeno dovrebbero esserlo!


Il secondo limite, sotto il profilo metodologico, del Rapporto Finale presentato è che questo contenga sia le dichiarazioni rilasciate dai vari partecipanti alle Udienze sia le prescrizioni che vengono proposta alla Autorità Competente regionale per la redazione del Parere Motivato di VAS al Piano Spiagge.

Questo connubio è anomalo e  non rispetta ruoli e trasparenze del processo di Inchiesta Pubblica.

In particolare il Rapporto Finale della Inchiesta va distinto dalle prescrizioni richieste dal Presidente ed eventualmente condivise dai 2 commissari.  
Il Rapporto Finale della Inchiesta è un bilancio della Inchiesta, la fotografia di quello che è accaduto nella Inchiesta e della storia della stessa. 
Il Parere del Presidente è il punto di vista solo ed unicamente di quest’ultimo, redatto con il supporto del Comitato; ma i membri del Comitato non sono obbligati a condividere il contenuto del Parere ma possono tranquillamente far mettere a verbale un punto di vista diverso da allegare al Bilancio del Consenso che deve essere inserito nel Rapporto Finale.


Il Rapporto Finale presentato per l’Inchiesta sul Piano Spiagge, invece, è un ibrido tra i due documenti e quindi non garantisce il rispetto di quanto emerso e soprattutto confonde quello che il Presidente deve inviare come suo punto di vista da quello che emerge dalla Inchiesta, come se il Parere del Presidente costituisse la sintesi della Inchiesta e così non deve essere.

Lo ripeto il Parere  è documento di responsabilità del solo Presidente e se condiviso al massimo del Comitato.  

Veniamo ad un terzo limite nel Rapporto Finale presentato. Il Rapporto non deve essere ripartito seguendo solo quanto dichiarato dagli intervenienti ma ricollocando il pensiero di questi ultimi all'interno di schede relative agli elementi per la costruzione della Valutazione ambientale strategica. Come se il Rapporto, per capirci costituisse il Rapporto Ambientale sul Piano Spiagge della Inchiesta Pubblica. vedi allegato C alla legge regionale sulla VAS. 

Quindi e per essere più chiari le analisi dei diversi punti di vista presentati nelle Udienze e relativi documenti scritti dovevano essere inseriti seguendo l’indice del Rapporto Ambientale come elencati dall’apposito allegato alla legge regionale sulla VAS:
1. DESCRIZIONE DELLO SCHEMA DI PP
2. DESCRIZIONE DEI PRINCIPALI OBIETTIVI (OBIETTIVI GENERALI) che si pone e delle linee di sviluppo essenziali e verifica di coerenza con gli obiettivi di sostenibilità e di protezione e miglioramento ambientale individuati a livello comunitario, nazionale, regionale, locale (COERENZA ESTERNA).
3. DESCRIZIONE DEL PROCESSO PARTECIPATIVO
4. ASPETTI PERTINENTI DELLO STATO ATTUALE DELL'AMBIENTE
5. DEFINIZIONE DI OBIETTIVI SPECIFICI E DEI RELATIVI TARGET QUALI-QUANTITATIVI (indicatori)
6. DESCRIZIONE DELL’OPZIONE “ZERO
7. SINTESI DELLE ALTERNATIVE DI Piano
8. VERIFICA DI COERENZA fra le azioni/previsioni costituenti il PP, il quadro di analisi iniziale (coerenza INTERNA) e gli obiettivi specifici.
9. INDIVIDUAZIONE DEI POSSIBILI EFFETTI SIGNIFICATIVI SULL'AMBIENTE
10. DESCRIZIONE DELLE MISURE PREVISTE IN MERITO AL MONITORAGGIO

Invece il Rapporto fa una sintesi tutta arbitraria di quanto emerso dalla Udienze affastellando i temi oggetto del Rapporto Ambientale e distinguendoli solo per singoli partecipanti.

Non è una questione sofistica quindi  quella di costruire i due documenti nel modo distinto come sopra evidenziato ma è il modo più trasparente per permettere al valutatore di analizzare distintamente quanto emerso dalla Inchiesta da quanto ha ritenuto il Presidente di concludere sulla Inchiesta commissari compresi eventualmente. Infatti in questo modo il Valutatore (la Regione) dovrà esaminare quanto emerso dai vari intervenienti non in modo generale ma punto per punto legando quindi la propria analisi in rapporto ai singoli elementi che devono comporre il Rapporto Ambientale e quindi la valutazione dello stesso espressa con il Parere Motivato finale della Procedura di VAS.  

Infatti l'Inchiesta non è organo istituzionale collegiale e non avrebbe senso  ne che si decidesse a maggioranza quale Rapporto Finale approvare ne che qualcuno, Presidente compreso, effettuasse la sintesi di quanto emerso. 
  
Infine, quarto limite del Rapporto Finale presentato,  manca nel Rapporto Finale la sezione Bilancio del Consenso che costituisce la Descrizione del livello di consenso raggiunto in merito al livello di criticità relativamente agli argomenti riportati nel Bilancio delle Osservazioni, emerse sia nelle Udienza pubbliche svolte che nei documenti depositati dai partecipanti,  e alle relative modalità di gestione/risoluzione di dette criticità.

Insomma francamente non ci siamo, riconosco lo sforzo fatto dal Presidente ma credo che ci siano dei limiti grossi e a mio avviso il Rapporto così come è costruito ad oggi non dovrebbe essere condiviso dai partecipanti alla Inchiesta.

Ma questa è una decisione che ovviamente lascio alla autonomia dei partecipanti alla Udienza Finale. 

Rilevo invece,  sotto il profilo generale, come gli errori del Comitato della Inchiesta Pubblica sul Piano Spiagge, siano dovuti anche ad una lacune significativa: la mancanza di un regolamento regionale tipo e delle relative linee guida operative, che disciplini almeno i principi e le regole minime da dover rispettare. Altrimenti tutto viene lasciato in mano alla discrezionalità del Presidente e/o del Comitato che non sono dei dominus della Inchiesta ma appunto dei Garanti di regole che non possono essere decise di volta in volta magari a seconda delle convenienze politiche maggioritarie in un dato territorio. 


P.S.
Per capire concretamente come, a mio avviso, dovrebbe essere strutturato un Rapporto Finale della Inchiesta Pubblica, pur ovviamente nelle diversità del contesto in cui l'Inchiesta si svolge, vi invito a leggere questo Rapporto a cui ho partecipato anch'io nella veste di membro del Comitato della Inchiesta Pubblica: vedi QUI













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