giovedì 16 luglio 2015

Emergenza rifiuti in Liguria la verità e le rimozioni di Raffaella Paita

Raffaella Paita ex candidata alla Presidenza della Regione, anche da semplice consigliera continua a rimuovere le responsabilità della Giunta Burlando nella quale lei ha ricoperto importanti incarichi assessorili da ultimo quello all’Ambiente e alla Protezione Civile.

La signora afferma (vedi QUI) in relazione alla vicenda della emergenza rifiuti in Liguria che : “Scarpino non riapre. E certo non e' colpa della Regione se questa discarica e' stata chiusa. Noi siamo solo intervenuti per far fronte all'emergenza"

Allora diamo alla signora Paita e alla giunta di cui faceva parte quello che spetta a loro e spieghiamo bene come stanno le cose, sperando che magari anche i mass media contribuiscano a chiarire la questione non per fare della storia o della polemica retrospettiva, ma perché se non si chiariscono bene le responsabilità poi non si capisce neppure perché le cose sono accadute e come evitare che si ripetano, visto che stiamo parlando di un servizio pagato dai cittadini


DA DOVE NASCE LA EMERGENZA RIFIUTI IN LIGURIA
Come è noto da tempo la Regione Liguria esporta buona parte dei propri rifiuti urbani e assimilati in altre Regioni. La ragione di tutto questo sta nella procedura di infrazione che la UE sin dal 2011 ha aperto contro la nostra Regione per violazione del Decreto Legislativo 36/2003 (attuativo della Direttiva europea1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti) che al primo comma dell’articolo 7 prevede che: “I rifiuti possono essere collocati in discarica solo dopo trattamento…”

Per anni la Regione Liguria e con lei i gestori di molti impianti nella nostra regione, pur sapendo perfettamente che gli stessi non rispettavano la suddetta norma (come dimostra la delibera regionale del 2007, per il testo vedi QUI) la hanno rimossa utilizzando una Circolare del Ministero dell’Ambiente del 2009 che permetteva di derogare alla suddetta norma di derivazione comunitaria.

La Commissione UE (nell’ambito della procedura di infrazione contro l’Italia n. 2011/4021) contestò duramente questa impostazione.

Finalmente il Ministro dell’Ambiente (Orlando) con Circolare prot. n. 0042442 /GAB del 6.8. 2013 (vedi QUI) mise fine anche a questo alibi della Circolare del 2009

A quel punto uno si sarebbe aspettato che la Giunta Burlando si adeguasse se non alle norme europee almeno ad una interpretazione del Ministro di un governo “amico” invece……




LA DUPLICE RESPONSABILITÀ DELLA GIUNTA BURLANDO NELLA EMERGENZA RIFIUTI

La Giunta Burlando e Raffaella Paita sono responsabili della emergenza rifiuti per due motivi che spiego sinteticamente di seguito.

La vicenda della leggina anti UE sulla emergenza rifiuti
Invece che adeguarsi, almeno dal 2013, la Giunta Burlando , su proposta dell’Assessore Raffaella Paita , adotta un disegno di legge con deliberazione n. 1 53 in data 8 luglio 2014, disegno di legge che viene approvato con legge regionale n. 21 del 5 agosto 2014 ( vedi QUI). Con questa leggina agostana la Giunta Burlando e l'assessore Paita in primis hanno cercato di spostare ulteriormente (fino al 31/12/2015), in modo totalmente illegittimo come dimostrato sopra, il termine entro il quale gli impianti liguri di smaltimento rifiuti urbani e assimilati dovevano essere adeguati agli obblighi di pretrattamento.

Di fronte a questo smaccato tentativo della Regione Liguria il Governo è stato costretto ad impugnare di fronte alla Corte Costituzionale, questa leggina chiedendone la incostituzionalità (vedi QUI). Il Governo, con il suo ricorso, chiarisce che dopo il 2008 non sono più ammesse proroghe.

La Giunta Burlando Paita solo dopo il ricorso del Governo fa marcia indietro con legge regionale 35/2014 (vedi QUI). Afferma infatti la relazione di maggioranza in sede di presentazione della nuova legge regionale: “Il disegno di legge sottoposto all’attenzione dell’Assemblea interviene disponendo l’abrogazione di due norme dell’ordinamento regionale a seguito dei rilievi formulati da parte del Governo con riguardo al mancato rispetto della normativa nazionale di riferimento.”.


Perché la Regione Liguria poteva intervenire per evitare la emergenza rifiuti
Intanto la Giunta Burlando (compresa l’assessore Paita da un certo momento in poi) come abbiamo visto sopra è intervenuta (nel 2007 e poi nel 2014) ma solo per aggirare la normativa europea, dopodichè si è adeguata alla emergenza, che essa stessa ha contributo a produrre con la sua inerzia pluriennale, con gli accordi per il trasporto rifiuti fuori regione ma anche nella provincia della Spezia.
Poteva intervenire diversamente e soprattutto anticipatamente? Assolutamente si

La Regione poteva e doveva intervenire a prescindere dalle interpretazioni del Ministero dell’Ambiente del 2009 (vedi sopra), intanto perché una Circolare non può derogare ad una norma di legge nazionale (articolo 7 DLgs 36/2003) e tanto meno ad una Direttiva (Direttiva 1999/31/CE). Nel caso in esame non c’era bisogno neppure di utilizzare il principio di disapplicazione della norma nazionale in contrasto con quella comunitaria, bastava applicare il criterio di gerarchia delle norme per cui la norma europea attuata con la legge nazionale (il DLgs 36/2003) prevale automaticamente sulla circolare del 2009 del Ministero dell’Ambiente.
Quindi la Regione poteva chiedere agli impianti liguri la applicazione corretta della legge già dal 2003 e comunque dal 2011! Come? Non con semplici richieste generiche come viene citato nella delibera n. 1292 del 2014, peraltro le note sono tutte del 2014: nota 28.1.2014 (PG /2014/17744) e nota del 21.5.2014 (PG 2014/75991)!
Invece la Regione poteva utilizzare i poteri di ordinanza e di potere sostitutivo che la legge regionale gli riconosce dal 1999.





CONCLUSIONI
Tutto quanto sopra non esclude le responsabilità da parte degli enti che hanno autorizzato gli impianti e che hanno la titolarità di controllarne il rispetto delle autorizzazioni e della legge in generale: le Province! Come pure non esclude la responsabilità dei gestori di questi impianti fuori normativa comunitaria.
Ma allo stesso tempo quanto sopra dimostra che la affermazione di Raffaella Paita riportata all’inizio di questo post è totalmente falsa.
La conseguenza di tutto questo per ora quale è? La troviamo in una delibera della Giunta Burlando la n. 1292 del 2014 (per il testo vedi QUI) con la quale si dispone: “Disposizioni per la gestione dell'emergenza rifiuti in Liguria. Nulla osta al conferimento rifiuti ad impianti piemontesi.”
Tutto ciò ha un costo che sarà a carico delle casse pubbliche cioè dei cittadini e questo costo è dovuto ai ritardi delle Pubbliche Amministrazioni visto che stiamo parlando di rifiuti urbani e assimilati, e la Regione Liguria, come abbiamo visto sopra, è una di queste Pubbliche Amministrazioni.




N.B.
Per chi vuole approfondire tutta la vicenda si legga questi post in sequenza temporale

7 novembre 2014

27 novembre 2014

24 dicembre 2014

21 gennaio 2015

28 gennaio 2015

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