mercoledì 29 ottobre 2014

Bonifica Area ex Pittaluga: alcune precisazioni su passato e futuro

Nell’assemblea dello scorso lunedì il Sindaco di Portovenere ha descritto lo stato della bonifica dell’area ex  Pittaluga della quale avevo già trattato  QUI.  

Dalle dichiarazioni emerse in assemblea ( riportate fedelmente dall'articolo da La Nazione qui a fianco) risulta che l’intervento che fino ad ora è stato fatto consisterebbe in una messa in sicurezza provvisoria. In realtà la definizione di legge, come ho spiegato nel post precedente, sarebbe quella della messa in sicurezza operativa.  
Peccato che questo tipo di messa in sicurezza dovrebbe secondo la vigente normativa : “garantire un adeguato livello di sicurezza per le persone e per l'ambiente, in attesa di ulteriori interventi di messa in sicurezza permanente o bonifica” (lettera n comma 1 articolo 240 DLgs 152/2006).

Ma questo non corrisponde a ciò che è stato fatto fino ad ora, vediamo perchè.... 


L’ASFALTATURA È UNA MISURA DI PREVENZIONE PARZIALE DELLA ULTERIORE DIFFUSIONE DELL’INQUNAMENTO NON UN VERA MESSA IN SICUREZZA DELL’AREA NEPPURE PROVVISORIA
In realtà la semplice asfaltatura del terreno, considerato quanto emerso dal Piano di Caratterizzazione e dalla Analisi di Rischio effettuate sull'area in questione, non garantisce con certezza quanto sopra, visto che questi documenti si soffermano più, per sintetizzare, sull’inquinamento delle acque sotto l’area che non sui vapori che si possono sprigionare dal suolo.   

In realtà l’asfaltatura costituiva semmai un intervento tipico da misura di prevenzione una volta dimostrato il potenziale inquinamento dell’area. Inquinamento confermato formalmente con delibera Giunta Comunale n. 102 del 2007 che prendeva atto del superamento delle concentrazioni di soglia di contaminazione. Ora il superamento di queste concentrazioni  fanno infatti scattare la necessità, nelle more dello svolgimento della caratterizzazione e della analisi di rischio, di  predisporre misure di prevenzione.

In altri termini la misura di prevenzione asfaltatura andava predisposta fin dal 2007, anno in cui si era formalizzato il riconoscimento del superamento delle concentrazioni di soglia di contaminazione del sito.  

Che l’asfaltatura non rientri quindi neppure nelle misure di messa in sicurezza, ma solo in quella di prevenzione lo dimostra la stessa Analisi di Rischio svolta sull’area che conclude (pag. 33)  proponendo operativamente soltanto: “la necessità, in  accordo con l’art. 242 del D.Lgs. 152/06, di procedere con la redazione di un progetto operativo di bonifica/messa in sicurezza permanente, volto a gestire la situazione di contaminazione diffusa dell’area.”.

Quindi a proposito di sicurezza della popolazione l’asfaltatura è arrivata con oltre 6 anni di ritardo!

Ovviamente non sono un disfattista e dico meglio tardi che mai …. ma su una questione seria come un sito inquinato da bonificare occorre essere chiari e rispettare le procedure cosa che a me pare in questa vicenda, almeno fino ad ora, non sia stato fatto, a prescindere dalle responsabilità politico amministrative che ovviamente non sono le stesse tra chi amministra da mesi e chi ha amministrato per anni. 



FINANZIAMENTI DELLA BONIFICA
Il Sindaco di Portovenere ha dichiarato la difficoltà a trovare finanziamenti pubblici per la effettiva bonifica e/o messa in sicurezza permanente dell’area.

Effettivamente i costi di una bonifica sia pure in un area non enorme come questa possono essere significativi  per la casse di un Comune.

Qui mi permetto di suggerire al Comune tre strade previste dalla normativa anche per i siti di interesse regionale: l’area ex Pittaluga come è noto rientra nella Anagrafe dei siti di interesse regionale da bonificare  (vedi tabella tabella relativa alla lettera b) comma 1  articolo 8 della legge regionale 10/2009 DGR 1717/2012, per il testo completo vedi  QUI). 

In particolare tre sono le procedure ex lege previste per semplificare le procedure di bonifica e coinvolgere capitali privati:

1.Dal 2008 è in vigore l’articolo 252 bis al DLgs 152/2006 (c.d. Testo Unico Ambientale) che, in deroga alle procedure di bonifica ordinarie, prevede la individuazione di siti di interesse pubblico ai fini dell'attuazione di programmi ed interventi di riconversione industriale e di sviluppo economico produttivo, contaminati da eventi antecedenti al 30 aprile 2006, praticamente tutti i siti industriali inquinati visto che il 2006 è una data piuttosto vicina al presente. L’articolo 252bis è stato poi ulteriormente modificato dall’articolo 4 della legge 9/2014.  Questa procedura valida per i siti di interesse nazionale è applicabile anche a quelli regionali

2. Una norma contenuta nel decreto legge c.d. Salva Italia (comma5 articolo 40 Decreto Legge 201/2011  ). La norma prevede la possibilità di effettuare la bonifica di siti inquinati di livello regionale (quindi ora anche per il sito di Pitelli declassato a livello locale) in modo che il progetto di bonifica possa essere articolato per fasi progettuali distinte al fine di rendere possibile la realizzazione degli interventi per singole aree o per fasi temporali successive. 

3.Ma soprattutto appare più interessante questa  terza  procedura prevista dall’articolo 242bis del DLgs 152/2006 che prevede la possibilità per un soggetto interessato privato di presentare un progetto di bonifica autocertificando ex ante il raggiungimento degli obiettivi del piano di caratterizzazione e soprattutto della analisi di rischio. Per soggetto interessato alla bonifica si intende sia il responsabile dell’inquinamento che il proprietario del terreno che vuole liberarlo dall’inquinamento per poterlo utilizzare ai fini della destinazione urbanistica prevista, ma anche altro soggetto che anche con apposito accordo di programma (come previsto dalla normativa vigente) voglia partecipare attivamente alla bonifica per ottenere in cambio la possibilità di usare il terreno bonificato secondo la vigente destinazione urbanistica dello stesso, quest'ultima possibile oggetto di contrattazione nella stesura dell'accordo di programma.   


CONCLUSIONI. PER ORA...... 
Ovviamente i miei sono solo suggerimenti ma come dire sono gratuiti e quindi  disinteressati, valuterà la Amministrazione cosa fare.
Una cosa è certa la situazione dell’area ex Pittaluga non potrà fermarsi al livello dell’asfalto steso recentemente. Non lo dico solo io lo dicono i documenti ufficiali approvati dal Comune di Portovenere che ho citato sopra.     

Ma questa vicenda conferma una situazione che va ben al di la della bonifica dell'area ex Pittaluga.

Da anni le Amministrazioni locali e la Regione Liguria si lamentano di non avere fondi per le bonifiche a cominciare da quella più importante del sito di Pitelli ma non dicono che i tagli alle bonifiche sono stati fatti (almeno per Pitelli) proprio dai loro rappresentanti a Roma. Così il partito che si lamenta qui è lo stesso che taglia i fondi in Parlamento almeno fino ad ora….vedremo nel futuro.  Ad esempio il decreto sblocca Italia prevede nuovi finanziamenti per gli accordi di programmi per i siti nazionali, sempre che le Pubbliche Amministrazioni interessate le facciano partire.  Infatti è questo il nodo di fondo: gli amministratori Regionali e locali non hanno utilizzato fino ad ora tutti gli strumenti legislativi, tutti gli strumenti di pressione politica, tutti gli strumenti economico finanziari che avevano a disposizione ma sono stati bravissimi a lamentarsi sull'assenza di finanziamenti,  magari trovati per progetti inutili come quello di Piazza Verdi a Spezia........ 


P.S.
ah per gli scettici che i partiti nazionali di centro sinistra e centro destra hanno tagliato sistematicamente i fondi alle bonifiche non lo dice il sottoscritto ma la CGIL con un documento del 2012 (per il testo completo vedi QUI). 




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