mercoledì 22 ottobre 2014

Alluvione di Genova: 10 domande all'Assessore Paita

L’Assessore Paita con due comunicati, uno del 15 ottobre e uno del 21 ottobre
(vedi QUI) ha dichiarato che vuole riorganizzare il settore della protezione civile della Regione Liguria.
Già in questa dichiarazione c’è una ammissione di responsabilità politica amministrativa non solo dell’Assessore ma anche e soprattutto del Presidente Burlando e di tutta la sua Giunta, perché se si dichiara la necessità di riorganizzare un settore dopo un evento catastrofico che doveva essere prevenuto proprio da questo settore allora vuol dire che quel settore non funzionava da tempo.  La domanda quindi sorge spontanea,  e non è demagogica ma oggettivamente inevitabile ed come dire a prescindere dalle 10 domande di merito che svolgo nel seguito di questo post: PERCHÉ questa riorganizzazione non è stata fatta prima considerato che la Regione Liguria e soprattutto la città di Genova da decenni subisce eventi come quello degli scorsi giorni?

E se davvero il settore va riorganizzato come si spiega questa dichiarazione del novembre 2011 dopo l’ennesimo evento catastrofico su Genova (e non solo all’epoca ma anche su Spezia come ricorderanno coloro che leggono) da parte dell’allora assessore alla protezione civile Renata Briano che riferendosi al sistema della protezione civile ligure, centro meteo Arpal compreso affermò: "non è proprio il caso di togliere credibilità agli uffici che hanno invece mostrato competenza".


Ma qualcuno potrebbe dire beh finalmente il nuovo Assessore si è accorta delle falle del sistema? È davvero così o siamo di fronte alla solita operazione di immagine per salvare il politico di turno? Non lo so e non mi interessa, ne mi interessano le crocifissioni personali. Mi interessa invece capire due cose:


1. L’attuale giunta Burlando ha in questi anni fatto tutto quanto in suo potere per organizzare il sistema di protezione civile in modo utile  a prevenire i rischi da disastri naturali? A questa domanda ho dato già una risposta QUI

2. L’Assessore Paita e la giunta di cui fa parte stanno andando verso la direzione giusta per colmare le lacune emerse e descritte nel post che ho linkato al punto 1?
Questa seconda questione la affronterò nel seguito di questo post.

L’Assessore Paita entra, sia pure parzialmente e sia pure non poco confusamente, nel merito delle sue intenzioni affermando in primo luogo che questa riorganizzazione della protezione civile è finalizzata a: "sopralluoghi, conta dei danni, già in corso, assistenza tecnica ed amministrativa, messa in sicurezza e ricostruzione".
Con queste affermazioni l’Assessore dimostra reticenza perché visto che parte dall’obbiettivo generale di riorganizzare il settore della protezione civile (che secondo l’assessore precedente era peraltro efficiente e competente sic!) dovrebbe in primo luogo presentare una analisi puntuale di cosa non ha funzionato nel sistema di allerta nell’ultimo, ennesimo lo ribadisco, evento alluvionale.  Quello che lei fa, invece, è elencare i compiti formali che per legge spettano alla protezione civile regionale: basti leggere l’articolo 8 della legge regionale 10/2009 (per il testo vedi QUI). 



LE DOMANDE SULLA GESTIONE DEL SISTEMA DI ALLARME METEO E IDROLOGICO
L'elenchino dell'Assessore non può essere sufficiente! I cittadini vogliono sapere come la protezione civile ha gestito il sistema di allarme nell’ultimo evento e in quelli precedenti. Vogliono che si risponda, tanto per cominciare, a queste domande:
- 1.PERCHÉ nel 2010  e nel 2011 viene dato e mantenuto l’allerta 2 e nell’ottobre 2014 (anche alla luce del passato) l'allerta viene progressivamente depotenziato proprio quando sta per scatenarsi l'evento meteo peggiore?   
- 2.PERCHÉ in particolare sotto il profilo del sistema di allerta non è stato adottato quanto previsto a pagina 8 della Procedura di allertamento  meteo ed idrologica per la  Regione Liguria (D.G.R. n. 746 del 9 luglio 2007 vedi QUI): qualora si ritenga altamente probabile il manifestarsi di fenomeni temporaleschi,  ben organizzati e caratterizzati da particolare intensità e da conseguenti possibili criticità al suolo, è prevista l’emissione di un AVVISO da parte del CFMI-PC che ha valenza Protezione Civile.”
- Considerato che  l’ultimo evento meteo (che ha prodotto i danni ormai tristemente noti) riguardava aree già classificate a rischio idrogeologico e con precedenti gravi eventi alluvionali  e quindi richiedeva di prendere in considerazione non solo il rischio meteo idrologico ma anche quello idrogeologico: 3.PERCHÈ non si è considerato quanto previsto a pagina 5 della Procedura, sopra citato:  (pag. 5): “Per il rischio idrogeologico o nivologico è  prevista una procedura di allertamento; in tal caso la Protezione Civile della Regione Liguria adotta formalmente gli Avvisi emessi  dal CFMI-PC “. 
- Considerato che il Comitato misto Regione (Dipartimento Protezione civile) e  Arpal. approva la rendicontazione delle attività svolte dal Centro Funzionale Meteo Idrologico della Protezione Civile ( di seguito CFMI-PC) e, sentito il dirigente responsabile,  valuta anche la opportunità e la priorità di attuazione di eventuali attività straordinarie o progettuali del CFMI-PC: Tali valutazioni  hanno mai preso in considerazione i limiti della struttura di protezione civile di cui parla l’Assessore? Se così non fosse  4.PERCHÈ l’Assessore attuale ma anche quello precedente non hanno mai sollecitato una valutazione di questo tipo al Comitato?
- Considerato che il Dipartimento Protezione civile della Regione Liguria copre le spese per lo svolgimento delle attività del CFMI-PC con la U.P.B. 8.102 “Attività di protezione civile di previsione e prevenzione”; Considerato inoltre che è la Protezione Civile della Regione che decide se individuare nuove figure specialistiche all’interno del CFMI-PC: 5.PERCHÈ solo ora emerge la necessità di una implementazione del personale?
- Considerato che il  Dirigente della struttura di Protezione civile della Regione Liguria che ha la responsabilità (civile e penale) della emissione delle allerta meteoidrologiche e della gestione degli eventi; Considerato che è il dirigente della Protezione civile che coordina le valutazioni del Comitato misto con le decisioni della Giunta in materia di eventuali attività straordinarie o progettuali del CFMI-PC: 6.PERCHÈ solo ora l’Assessore ma in generale la Giunta  si accorgono che esiste il problema della mancanza di un Dirigente specifico della Protezione Civile? 7.PERCHÈ l’Assessore precedente non si è mai preoccupata del problema e perché il Presidente Burlando non la ha mai sollecitata in questo senso?



LE DOMANDE SULLA PREVENZIONE DEL RISCHIO ALLUVIONI  
Ma c’è una ultima serie di domande che ad oggi non ha avuto alcuna risposta e che non viene neppure sfiorata dalla dichiarazione “decisionista” dell’Assessore Paita.
Considerato che la  Procedura di allertamento  meteo ed idrologica per la  Regione Liguria, sopra richiamata, si  basa sulla classificazione delle aree inondabili secondo la normativa europea e nazionale ed è su queste aree che vengono adottate dalla Regione, in accordo con lo Stato, le zone di Allerta[1], sulle quali il CFMI-PC effettua le previsioni 
meteoidrologiche ed una valutazione del possibile conseguente rischio:
- 8.PERCHÉ la Regione Liguria non ha ancora approvato in via definitiva le Mappe della Pericolosità da Alluvione[2] e  le Mappe del Rischio di Alluvioni[3] , nonostante che il termine di legge sia scaduto il 22 giugno 2013?
- 9.PERCHÈ questo ritardo considerato che la Regione aveva già saltato il primo passaggio della procedura prevista dalla Direttiva alluvioni della UE e cioè la Valutazione Preliminare del Rischio Alluvioni?     
- 10.PERCHÈ nonostante la Regione Liguria non abbia adeguato le sue procedure di prevenzione del rischio idraulico e idrogeologico nel 2011 subito dopo gli eventi alluvionali di allora la Regione approvò una delibera (per un esame di questo provvedimento qui e qui) dove all’articolo 6 si affermava: "Nelle more di adeguati approfondimenti tecnici e normativi, anche alla luce delle caratteristiche e delle conseguenze degli eventi alluvionali occorsi negli ultimi anni, per un periodo di 6 mesi dall’approvazione delle presenti misure, non sono assentibili interventi edilizi interrati e seminterrati sulle aree a pericolosità idraulica di cui al comma 1 ad esclusione delle aree inondabili a tempo di ritorno cinquecentennale."  Ora è indiscutibile che i tempi di ritorno dovranno essere rivisti alla fine del percorso di definizione delle nuova mappe di rischio e pericolosità e molte delle aree ora classificate di ritorno cinquecentennale  non lo saranno più e il documento, in fase di approvazione da mesi, lo dimostra peraltro.
In questo modo nelle more dell’adeguamento alla normativa europea, non ancora concluso ad oggi,  la Regione Liguria ha in questi tre anni permesso interventi senza adeguati strumenti valutativi soprattutto sotto il profilo del rischio inondazione cioè delle conseguenze negative delle alluvioni.



CONCLUSIONI
L’Assessore risponda puntualmente a queste domande senza dichiarazioni “bulliste” che di fronte all’ennesimo disastro genovese suonano come sinistramente offensive verso i cittadini danneggiati, considerato tutto il pregresso di questi anni, anzi decenni.
Se l’Assessore risponderà puntualmente a queste domande avrà solo ed unicamente fatto il suo dovere niente di più, niente di meno,  altrimenti hanno ragione quelli che chiedono le sue dimissioni e quelle del Presidente  Burlando.  Presidente Burlando che “sbloccando” i lavori sul Bisagno ed altro non ha fatto nessun gesto “coraggioso” ma ha semplicemente compiuto un atto dovuto. Coraggioso sarebbe stato sbloccare l’opera quando il TAR Liguria aveva rifiutato la sospensiva del primo ricorso…..
Ma poi coraggioso per un Amministratore Pubblico è un aggettivo improprio, un Amministratore Pubblico deve essere, prima di tutto: efficiente, trasparente, intellettualmente onesto: questi sono gli aggettivi consoni a chi ricopre una carica pubblica. Possiamo riconoscere questi aggettivi agli Amministratori Regionali alla luce di questa ennesima vicenda?.........     






[1]  Le Zone di Allerta rispettano sia gli ambiti  territoriali di bacino idrografico che criteri di congruenza meteorologica, ovvero individuano comprensori di bacini idrografici meteorologicamente simili per quanto concerne la tipologia dei fenomeni pluviometricamente intensi che si vengono a presentare con maggiore frequenza.
[2] Le Mappe di pericolosità da alluvione contengono, evidenziando le aree in cui possono verificarsi fenomeni alluvionali con elevato volume di sedimenti trasportati e colate detritiche.
[3] Le Mappe del rischio di alluvioni indicano le potenziali conseguenze negative derivanti dalle alluvioni, nell'ambito degli scenari indicati dalle Mappe di pericolosità.

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