sabato 23 novembre 2013

I pini di Piazza Verdi anche se da abbattere andranno sostituiti.

Oggi è apparso un articolo della Nazione (vedi QUI)  che fa riferimento alla relazione del Corpo Forestale dello Stato (vedi QUI allegata al Decreto della Direzione Regionale per i Beni Culturali  che ha concluso la procedura di verifica dell’interesse culturale della piazza.
Nell’articolo si riprende una dichiarazione dell’Assessore competente del Comune di Spezia dalla quale si vorrebbe far credere che sulla base della relazione suddetta si potrebbe rimettere in discussione il vincolo culturale sul filare dei pini.

Sul rapporto tra stabilità dei pini e vincolo culturale ai  sensi dell’apposito Codice, avevo già spiegato abbondantemente QUIma evidentemente l’arroganza e l’incompetenza di certi amministratori è infinita e quindi vale la pena ribadire quanto segue.




LA RELAZIONE DEL CORPO FORESTALE NON è UNA RELAZIONE CHOC
La relazione del Corpo Forestale non smentisce la perizia del dott. Sani anzi nella parte finale(pag.. 3)  afferma: “in definitiva si ritiene che lo studio effettuato dal tecnico incaricato sull’alberatura al fine di valutare la stabilità meccanica sia da considerarsi valido in considerazione delle metodologie applicate  e delle capacità tecniche possedute
La relazione della Forestale si limita ad aggiungere un altro pino a quelli potenzialmente da abbattere.

Quindi prima cosa da dire è che non c’è nessuna relazione choc, come affermato nell’articolo della Nazione, ma semmai una sostanziale, conferma sullo stato della stabilità dei pini che già conoscevamo dalla scorsa estate.



I PINI POSSONO ESSERE CURATI
Ma in realtà l’articolo non riporta completamente tutta la documentazione relativa alla querelle sulla stabilità dei pini. Intanto non viene presa in considerazione un'altra relazione, quella del settore Fitosanitario della Regione Liguria (prot. n. PG/2013/14957/allegati). Questa relazione non esclude la possibilità di poter curare quei pini risultati a rischio in base alla perizia del dott. Sani e anche alla relazione della Forestale.
Non a caso il Decreto del Direttore Regionale per i Beni culturali che ha dichiarato l’interesse culturale della intera Piazza Verdi, filari dei pini compreso, nel penultimo considerando afferma: “specifiche tecniche fitologiche, alla luce della pubblicistica in materia sono in grado di curare e mantenere in situ esemplari arborei ammalorati, tramite azioni prescritte e seguite dalla Soprintendenza competente”.



I PINI ANCHE SE SARÀ NECESSARIO ABBATTERLI DOVRANNO ESSERE REIMPIANTATI
L’assessore nell’articolo della Nazione sopra citato afferma riferendosi alla relazione della Forestale:”un’analisi di questi dati è necessaria, con relative conseguenze”… facendo capire che si aprirebbero nuovi scenari a favore della revisione delle decisioni prese dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e dalla Soprintendenza. 

No mi dispiace sulla base della relazione del Corpo Forestale non si aprono nuovi scenari non solo perché, come ho dimostrato sopra,: 
1. la relazione non dice niente di significativamente nuovo rispetto alla perizia del dott. Sani, 
2. i pini si potrebbero comunque curare... 
......ma per una ragione che con la stabilità dei pini non c’entra nulla.



I PINI SONO  VINCOLATI COME FILARE E NON COME SINGOLI ESEMPLARI
Afferma la relazione storica allegata al Decreto del Direttore Regionale che ha concluso la procedura di verifica dell’interesse culturale della Piazza: “  tra il 1934 e il 1938 proseguirono in Piazza Verdi i cantieri necessari alla ultimazione dell’opera…sempre nel 1937 su progetto dell’Ispettore ai Giardini della città si approvò il progetto per l’alberatura della piazza…in perfetto allineamento con le colonne della illuminazione pubblica elettrica. La scelta delle essenze, fatte appositamente arrivare a La Spezia da un vivaio di Cecina, non appare casuale: l’inserimento nella composizione architettonica della nuova piazza del filare dei pini risponde a quella ricerca di toni mediterranei sostenuti dal regime che caratterizza molti coevi interventi di disegno urbano, da quello romano della via dell’Impero a quello di Marcello Piacentini per piazza della Vittoria a Genova. L’alberatura fu realizzata ed ultimata tra il 1937 e il 1939”.
Sulla base di questa relazione il Decreto afferma che l’immobile piazza Verdi è di interesse culturale e: “ …..conserva nonostante la sostituzione dei materiali nel tempo, elementi riconducibili all’originario impianto degli anni Trenta del XX secolo, quali il filare alberato di pini, che ne scandisce lo spazio centrale come meglio specificato nella relazione storico artistica

Conclude la Soprintendenza per i Beni Architettonici nelle controdeduzioni alle osservazioni del Comune di Spezia: “…si precisa ulteriormente che il valore dell’alberata non verrebbe in alcun modo depauperato dalla eventuale sostituzione di esemplari, qualora se ne acclarasse la stretta necessità connessa ad esigenze di sicurezza per la incolumità pubblica, trattandosi nello specifico di una componente storica la cui manutenzione può anche prevedere – dove necessario – puntuali sostituzioni e reimpianti”.


Fine di ogni scenario e ipotesi di fantadirittoamministrativo, con buona pace degli assessori che parlano, parlano, parlano ma che ogni tanto dovrebbero anche prima informarsi e soprattutto pensare prima di far uscire aria dalla loro bocca!  










Nessun commento:

Posta un commento