lunedì 8 luglio 2013

Quelli che: “il no al Progetto Buren è strumentale…”

Questa idea, che gira in città, per cui il movimento contro il progetto Buren è strumentalizzato  assume toni ridicoli ma è anche espressione di una cultura antidemocratica.



Il ridicolo sta nel fatto che a seconda di chi lancia l'accusa di strumentalizzazione, gli strumentalizzanti sono: la destra e l'estrema sinistra, i commercianti del centro e quelli che sono per il centro commerciale Le Terrazze, quelli che non vogliono la pedonalizzazione e quelli che la vogliono troppo la pedonalizzazione, la spezia conservatrice e quella estremista, i giovani rampanti e i vecchi dormienti, i trombati alle ultime elezioni amministrative e quelli che non gli frega un tubo della politica, quelli che "Federici mi sta sulle balle" e quelli che "vorrei essere al posto suo ma non ci sono", gli invidiosi e gli ignavi, i professionisti del conflitto e quelli che non vogliono cambiare nulla, gli ambientalisti del no e quelli che vogliono i SUV anche sui gradini delle poste, i fighetti radical e gli urlanti mitomani, i miti e i mitomani.......


La cultura antidemocratica, e qui la cosa si fa seria, consiste nel non riconoscere legittimità politica all'avversario. L'avversario non ha una sua opinione, una sua analisi, una sua proposta, l'avversario invece è strumentalizzato, incivile, incolto, presuntuoso, mitomane, urlante...... l'aggettivo viene usato impropriamente per coprire, nascondere cancellare i contenuti che l'avversario esprime. 


Il tragico di questo modo di condurre il dibattito pubblico sta nel fatto che coloro che lo promuovono   contribuiscono così  a mandare in crisi l’unico vero attore della sovranità democratica affermata dalla costituzione, l’unico vero soggetto che può salvare la stessa democrazia rappresentativa: il cittadino attivo


In questo modo, il cultori della “teoria della strumentalizzazione” concorrono all'assassinio della legittimità di quelle istituzioni democratiche che a parole affermano di difendere contro “l’orda” della società civile.


Dopo resteranno in campo solo gli eletti  nei loro Palazzi e i cittadini passivi ostaggio  entrambi dei poteri forti, delle tecnocrazie che ormai governano di fatto i nostri territori.
Dopo resterà solo quel populismo che a parole costoro dichiarano di volere combattere!


P.S. 
Un Assessore Comunale ha detto recentemente: "noi siamo per la democrazia rappresentativa".....Egregio Assessore si ricordi che la democrazia rappresentativa si fonda sulla sovranità del popolo e il popolo resta sovrano anche dopo le elezioni!


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