martedì 18 giugno 2013

Quello che non è vero sulla vicenda di P.za Verdi

In questi giorni, anche oggi, ho sentito e letto molte falsità e inesattezze sulla vicenda del progetto di P.za Verdi. 

Falsità e inesattezze che meritano una chiarimento sistematico per evitare che per l'ennesima volta in questa città vinca il partito dell'arroganza, della disinformazione, della incompetenza, della superficialità, degli interessi di pochi contro gli interessi generali della città. 

Di seguito una disamina critica delle principali falsità e inesattezze....... 



Non è vero che i pini abbiano meno di 70 anni: come risulta da ampia documentazione messa in rete dai cittadini aderenti al comitato contro il progetto

Non è vero che i pini sarebbero tutelabili solo se parte della piazza e comunque se avessero più di 70 anni.  Essendo alberi potenzialmente monumentali  come afferma la legge 10/2013 sono tutelabili ex se come afferma la legge regionale ligure (legge 4/1999 articolo 12):  “Sono tutelati gli esemplari arborei, ovunque radicati”.

Non è vero che la problematica della verifica (ex articolo 12 del Codice dei Beni Culturali)  chiesta ora dalla Direzione Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici, sia venuta a conoscenza dell’Amministrazione Comunale solo ora: era già contenuta nella autorizzazione della Soprintendenza dello scorso novembre 2012.

Non è vero che la legge 10/2013 rinviando ad un decreto ministeriale successivo non salvaguarda gli alberi potenzialmente monumentali esistenti. Se fosse così sarebbe una legge senza ratio perché accetterebbe che nelle more di un decreto che potrebbe non arrivare mai si possono tagliare alberi che rientrano già ora nella definizione di albero monumentale secondo la legge stessa.

Non è vero che nella autorizzazione della Soprintendenza regionale sia stata verificata la sostenibilità del progetto in rapporto alla alberatura di pini presente nella piazza, alberatura neppure citata in tale atto.

Non è vero che il percorso di approvazione del progetto di riqualificazione della p.za Verdi abbia solo problematiche formali di tipo procedurale facilmente recuperabili in poche settimane. L’istruttoria della Soprintendenza sfociata nella autorizzazione dello scorso novembre 2012 contiene altre carenze istruttorie importanti: ad esempio non è stata tenuta in considerazione la Carta del Restauro del 1972 che considera gli interventi su immobili soggetti a vincolo come la piazza in questione: “Risanamento  Conservativo” e non  semplice Riqualificazione.  Risanamento Conservativo significa che su tutto il complesso definito come centro storico si dovrà operare con criteri omogenei. Significa inoltre che dovranno essere conservate le strutture viario - edilizie in generale (mantenimento del tracciato, conservazione della maglia viaria, del perimetro degli isolati ecc.); e inoltre che dovranno essere mantenuti i caratteri generali dell'ambiente che comportino la conservazione integrale delle emergenze monumentali ed ambientali più significative e l'adattamento degli altri elementi o singoli organismi edilizi alle esigenze di vita moderna, considerando solo eccezionali le sostituzioni, anche parziali, degli elementi stessi e solo nella misura in cui ciò sia compatibile con la conservazione del carattere generale delle strutture del centro storico.
Vi sembra che il progetto Buren risponda a questi criteri di valutazione? Non penso proprio.
Aggiungo, a proposito di istruttoria sostanzialmente corretta (sic!)  che è stato fino ad ora rimosso quanto scritto dalla Soprintendenza dei Beni Archeologici (atto dl 25/5/2012): “la progettazione dell’opera pubblica è stata effettuata in totale difformità” con la vigente normativa in materia di vincolo archeologico.  

Non è vero che la procedura di verifica richiesta dalla Direzione Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici sia un semplice passaggio formale in quanto dovrà seguire gli indirizzi operativi di un apposito Decreto Ministeriale 6 febbraio 2004 (modificato dal DM 28/2/2005): “Verifica dell’interesse culturale dei beni immobili di utilità pubblica  (per il testo vedi QUI).  Questo Decreto contiene un allegato tecnico che deve essere compilato dal Comune, nel caso in esame, e che deve contenere dati molti puntuali e particolari come risulta da una lettura dello stesso.


Non è vero che la eventuale modifica del progetto di P.za Verdi farebbe perdere il finanziamento complessivo ex fondi europei FESR come dimostra lo stesso regolamento regionale in materia che prevede varianti in corso d’opera.

Non è vero che il progetto  Buren  era  nel programma elettorale del Sindaco. In questo programma a pag. 18 sul punto si legge soltanto: “Un centro storico sempre più attrattivo ed accogliente, rinnovato nel suo arredo e ulteriormente riqualificato con il rifacimento di Piazza Verdi e Piazza Beverini”. Cosa curiosa questo programma elettorale del Sindaco è sparito dal sito del Comune vedi QUI, ma non c'è problema lo ripubblico io QUI

Non è vero che la partecipazione si possa realisticamente recuperare con quanto affermato dal Sindaco ad esempio presentando un plastico del progetto. Come affermano i principi della normativa europea in materia la partecipazione deve essere avviata in una fase molto anticipata del processo decisionale quando tutte le alternative sono in piedi (Corte di Giustizia 15/1/2013 causa C 416/10).

Non è vero che sono state ascoltate le ragioni di chi contesta il progetto. Infatti ora Sindaco,  gruppo consiliare del PD e perfino i progettisti ammettono un difetto di comunicazione e di coinvolgimento della comunità locale soprattutto quella interessata che vive nel centro città.




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