lunedì 15 aprile 2013

Il Presidente della Autorità Portuale, l’ambiente e le informazioni nascoste!


Il Presidente della Autorità Portuale (A.P.) in questa intervista (vedi  QUI), spiega le importanti  decisioni”,  prese dall’Ente da lui presieduto,  per la tutela dell’ambiente dagli impatti della attività portuale.   
Come avevo già dimostrato nel post precedente relativamente alla attuazione del Piano Regolatore del Porto (vedi  QUIanche per la tutela ambientale si tratta in gran parte di piccole iniziative mentre le vere decisioni ed il rispetto delle leggi in materia sono ancora lontano da venire.




QUALI INTERVENTI REALIZZATI DALLA AP
Il Presidente afferma che sono stati realizzati: “apparecchi illuminanti con sistemi dal minore consumo energetico (luci a led) e la predisposizione di sistemi integrati che consentano una migliore percezione delle strutture portuali sia dalla città che dal mare, senza pregiudicarne, naturalmente, le caratteristiche di sicurezza per gli operatori interni

Illuminazioni,  percezioni siamo al limite dell’esoterico ma di ciccia ambientale ne vediamo poca ma  proseguiamo nell’esaminare le dichiarazioni del Presidente ….

Successivamente il “nostro” dichiara  l’acquisto di auto elettriche per gli spostamenti interni. Inoltre, precisa che  sono stai progettati  un impianto fotovoltaico per l’auditorium della AP e per la terrazza di copertura del magazzino security, alla radice del molo Garibaldi: totale 24 kw di potenza! Infine l’utilizzo di lampade a basso consumo per il controviale Parma. 
Insomma sembra la lista della spesa di un condominio o di una “fabbrichetta” artigianale , non di uno dei porti più importanti del Mediterraneo.
  
Ma veniamo alle cose serie: inquinamento da navi, gestione attività a rischio di incidente rilevante ed altre  “simili amenità”……..



ELETTRIFICAZIONE PER LE NAVI IN ATTRACCO
Afferma il Presidente: “L’elettrificazione delle strutture di banchina ha trovato ostacoli piuttosto consistenti poiché è relativamente basso il numero di navi mercantili già oggi in grado di sfruttare erogazioni di energia elettrica direttamente da banchina.

Voglio ricorda al Presidente che mentre da anni l’Autorità Portuale si balocca su questa questione già nel 2006 la Commissione UE raccomandava (vedi qui) agli stati membri come metodo alternativo all’uso di combustibili marittimi più puliti quello dell’utilizzo di elettricità erogata da reti elettriche terrestri per le navi ormeggiate nei porti comunitari; in particolare per quei porti “in cui siano stati manifestati timori da parte del pubblico riguardo ad elevati livelli di inquinamento acustico, in particolare negli ormeggi situati nelle vicinanze di zone residenziali” . Non solo ma questa Raccomandazione contiene in allegato precise specifiche tecniche per l’erogazione di elettricità, da rete elettriche terrestri, alle navi in ormeggio e ne dimostra l’utilità economica[1].

Ma al di là di questo “adeguamento tecnico” già fino ad ora l’Autorità Portuale e la Capitaneria dovrebbe verificare il rispetto dei limiti di vari inquinanti.  La Direttiva europea in materia di emissioni inquinanti da navi è del 2005  ed è stata recepita dallo stato italiano con Decreto legislativo 205 del 2007. Per un esame approfondito del DLgs vedi QUI e per il testo vedi QUI
In questo Decreto legislativo si prevede, dal 1/1/2010, il divieto di utilizzo di combustibili  per  uso  marittimo  con tenore di zolfo superiore allo 0,1%  in  massa  su navi all'ormeggio.  Il divieto si applica anche ai periodi di carico, scarico e stazionamento. La sostituzione dei combustibili utilizzati con combustibili conformi a tale limite deve essere completata il prima possibile dopo l'ormeggio. La sostituzione dei  combustibili conformi a tale limite con altri combustibili deve avvenire il più tardi possibile prima della partenza.

Ora voglio ricordare al Presidente della AP  che la UE con la Raccomandazione del 21/12/2009 (vedi  QUIha chiaramente affermato che il processo tecnico per permettere alle navi in oggetto di usare combustibili più puliti può avvenire in non più di 8 mesi!



QUELLO CHE L’AUTORITÀ PORTUALE NON DICE E NON PUBBLICA E QUASI SICURAMENTE NON FA
Il Presidente con la sua dichiarazione sugli interventi ambientali  nel porto di Spezia non solo dimostra come in 10 anni dalla entrata in vigore delle nuove normative si sia fatto poco o niente, ma, cosa ancor più grave rimuove una serie di :

1. mancate spiegazioni sulla violazione delle prescrizioni sul nuovo Piano Regolatore del Porto  -  vedi  QUI e QUI

2. mancate informazioni sullo stato del rispetto di obblighi di legge  in materia di controllo/prevenzione dell’inquinamento dal traffico navale (vedi  QUI); nonché mancate spiegazione dei ritardi nel fare rispettare quegli obblighi (vedi QUI). 

3. mancate pubblicazioni di atti autorizzatori, atti di controllo e campionamento, documenti certificanti il rispetto di limiti e obblighi di legge in materia di tutela e prevenzione dell’inquinamento da attività portuale (vedi  QUI). 

4. mancate spiegazioni sui ritardi e le non adeguate applicazioni degli obblighi di legge in materia di prevenzione dei rischi nel golfo spezzino (vedi  QUI). 






CONCLUSIONI
Invece che insultare chi lo critica il Presidente della Autorità Portuale chiarisca quanto sopra e al più presto e si ricordi che  il suo stipendio non lo pagano gli operatori portuali ma lo Stato italiano cioè tutti noi…… perché lui presiede un ente pubblico con competenze ambientali e di pianificazione/programmazione della attività portuale secondo l’interesse generale,  non di qualche monopolista,  come ha confermato la stessa giurisprudenza in materia  (vedi QUI). 


[1] Conclude la Raccomandazione: “per le navi con motori più grandi che approdano regolarmente nello stesso porto, l’erogazione di elettricità da terradovrebbe essere un’opzione da preferire, sotto il profilo ambientale ed economico, rispetto all’impiego di combustibile contenente lo 0,1 % di zolfo. In termini economici, questo sistema di erogazione dovrebbe comportare un risparmio per le navi nuove che utilizzano combustibile a basso tenore di zolfo e che approdano regolarmente nello stesso porto, in particolare — ma non solo — in presenza di esenzioni fiscali come quelle consentite dalla direttiva 2003/96/CE. Gli Stati membri e le autorità locali potrebbero voler prendere in esame altri strumenti per incentivare i porti ad investire nell’infrastruttura di erogazione dell’elettricità tramite allacciamento alle reti terrestri e a garantirne l’impiego.”
  


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