venerdì 29 giugno 2012

Una mozione in consiglio comunale per cambiare il modello di governo della nostra città!


PREMESSA LE RECENTI DECISIONI DI FEDERICI SULLA MACCHINA COMUNALE
Come ho spiegato qui il Sindaco Federici ha costituito subito dopo le elezioni una apposita area che dovrà occuparsi dei progetti strategici e prioritari del Comune. Una scelta non trasparente, falsamente efficiente ma soprattutto in palese contrasto con le esigenze di coinvolgimento della comunità spezzina nelle scelte maggiormante all’odg nel nostro territorio: attuazione prp, waterfront, parcheggi e viabilità etc.

Si pone quindi con forza ancora una volta la questione da me posta più volte del modello di governo locale delle politiche ambientali e territoriali che dovrebbero essere al centro di un nuovo modello di uso del nostro territorio nonché di prevenzione e tutela della salute e dell’ambiente.

Quelle se seguono sono delle linee guida che potrebbero rappresentare l’abbozzo di una mozione da presentare in consiglio comunale.




PERCHÈ UN NUOVO MODELLO DI GOVERNO LOCALE
Non si possono programmare serie scelte ambientali se non si accompagnano ad una revisione del modo in cui si decidono le scelte di governo più strategiche a partire :
1. da un quadro conoscitivo promosso dalla PA, condiviso dalla comunità territorialmente e ambientalmente interessata, non separato dalle funzioni di amministrazione attiva dell’ente locale ma anzi supporto obbligato per qualsiasi processo decisionale pianificatorio, programmatorio e autorizzatorio
2. dalla revisione del modo di organizzazione del lavoro nella PA e della formazione del ceto dirigente della PA secondo i principi della integrazione, prevenzione dei rischi ambientali e sanitari, responsabilità condivisa,
3. da un Sistema dei controlli pubblici rafforzato in primo luogo riconoscendo un ruolo attivo alle Agenzie regionali per la protezione ambientale facendole diventare quello per cui sono nate e cioè Autorità Ambientali a supporto dei decisori e delle comunità locale
4. da una partecipazione del pubblico reale e non soggetta passivamente alle scelte precostituite dei poteri forti della città



UN MODELLO DI GOVERNO LOCALE SOSTENIBILE E PARTECIPATO

Sotto il profilo della amministrazione attiva
1. adeguare gli uffici ambiente, in termini di qualificazione professionale,  per rispondere alla tendenza della normativa comunitaria caratterizzata da un ruolo sempre maggiore della  istruttoria tecnica nei processi decisionali
2. costituire Dipartimenti per la Pianificazione Ambientale anche al fine di integrare le procedure e gli strumenti di controllo strategico dell’ente locale  con strumenti di contabilità ambientale e di valutazione ambientale strategica delle scelte di fondo dell’ente
Ciò potrà servire per autorizzare non solo le attività e gli impianti compatibili con la normativa di settore o con gli strumenti di pianificazione territoriale e di programmazione anche sovraordinati, come è avvenuto con i risultati che sappiamo,  ma anche tenendo conto degli impatti cumulativi e della specificità ambientale e sanitaria di un dato territorio
3. formalizzare la partecipazione del pubblico nei principali processi decisionali sia di livello puntuale che di programmazione su area vasta, secondo gli indirizzi della recente normativa comunitaria e delle buone pratiche a livello nazionale e internazionale


Sotto il profilo del coordinamento degli enti preposti al governo delle politiche ambientali, della prevenzione sanitaria e dell’uso del territorio
Occorre un reale coordinamento all’interno degli enti  rendendo permanenti strutture di coordinamento  sia volontarie   sia in attuazione delle norme di legge. In questo secondo caso basti pensare alla necessità di rendere operative
1. le strutture di coordinamento in materia di qualità dell’aria,
2. Autorithy tecniche per il controllo e gli indirizzi gestionali dei servizi a rilevanza ambientale (acqua e rifiuti) fornendo loro poteri sanzionatori a tutela del cittadino consumatore .
3. attuazione di quanto previsto già dalla legge regionale del 1995 sulla istituzione dell’Arpal ( ora ribadito dalla recente legge di riforma del 2006) sulla istituzione, presso ogni Provincia ( o area vasta che sarà in base alla riforma in corso degli Enti Provincia), di un Comitato finalizzato a  garantire il necessario coordinamento tecnico delle attività
dei Dipartimenti provinciali  dell'ARPAL, dei Servizi delle rispettive Amministrazioni provinciali e comunali, dei  Dipartimenti di prevenzione delle U.S.L



Sotto il profilo del sistema dei controlli ambientali e della prevenzione e tutela della salute
In questo campo occorre riprendere, adeguandoli alle diverse realtà locali, gli indirizzi della Raccomandazione UE 2001/331/CE . Secondo questa Raccomandazione, poco conosciuta in Italia e assolutamente non considerata nel nostro territorio, la pianificazione dei controlli ambientali ( a più livelli: nazionale, regionale e locale) dovrà svolgersi seguendo i seguenti criteri di riferimento:
1. prescrizioni della normativa comunitaria
2. registro degli impianti controllati nell’area del piano di controllo
3. valutazione stato ambiente dell’area del Piano
4. valutazione osservazioni prescrizioni da parte degli impianti controllati

In tal senso quindi anche per il nostro territorio i soggetti pubblici preposti dovranno:
1. riordinare il sistema pubblico dei controlli  in modo da distinguere i servizi competenti alle autorizzazioni da quelli di controllo
2. pianificare i controlli per ecosistemi o sistemi ambientali integrati
3. pianificare i controlli partendo dalla registrazione degli impianti e attività presenti in un’area accompagnati dalla valutazione dei problemi ambientali dell’area interessata.
4. introdurre la prevenzione sanitaria sulle procedure di controllo anche tenuto conto di adeguate indagini epidemiologiche .
5. avviare procedure straordinarie di controllo per i casi limite come quello dell’Area IP e della relativa bonifica . Non a caso la stessa Raccomandazione della UE distingue tra programmi ordinari e straordinari di controllo.


Sotto il profilo del livello politico amministrativo: assessorati
Gli indirizzi da proporre nella mozione sono i seguenti:
1. gli assessori dovrebbe essere i Direttori delle macro aree di cui si occupano, avendo ovviamente le competenze riconosciute da curriculum valutato da soggetti tecnici indipendenti scelti da maggioranza e opposizione; ciò romperebbe il giocattolino del potere immenso degli attuali 4/5 dirigenti apicali che si riconfermano ad ogni nuova sindacatura, finito il mandato del Sindaco a casa i Direttori/assessori e si ricomincia
2. la separazione tra funzione di indirizzo politico e funzione gestionale resterebbe; le autorizzazioni le daranno i dirigenti settoriali come avviene tutt'ora, sulla base di una istruttoria coordinata/vigilata dai Direttori delle macro aree, ma si romperà il vero meccanismo che non permette la separazione tra queste due funzioni: il prolungarsi all’infinito nel proprio ruolo di dirigenti apicali di 4 o 5 persone per decenni come avviene ad oggi nel Comune di Spezia. E’ chiaro che se per oltre 20 anni decidono sempre i soliti non ci potrà essere alcuna garanzia seria della separazione tra funzione di indirizzo politico e funzione gestionale
3. bastano 4 Assessori/Direttori:
3.1. programmazione/ attività produttive/commercio/pianificazione/ambiente
3.2. bilancio/finanze locali/partecipazioni comunali
3.3. trasporti/traffico/viabilità/lavori pubblici
3.4. sociale e cultura.






1 commento:

  1. bellissima proposta
    uno spoil system è l'unico modo per porre freno a questa burocrazia istituita dai politici non certo in base a meriti o competenze scientifiche o professionali

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