giovedì 17 maggio 2012

Giunta Federici: una critica non sui nomi e i posti ma sul modello di governo!


Dopo la presentazione della Giunta Federici, parafrasando ironicamente la battuta di un famoso film, ……”si è scatenato l’inferno”.   Critiche da molti partiti alleati e sostenitori di Federici: dal PD, a SEL, al PSI  per non parlare di mal di pancia diffusi anche nel c.d. popolo di sinistra che ha sostenuto il candidato poi risultato ampiamente vincente (anche se solo parzialmente come ho spiegato qui).   
Ma come dimostro di seguito le critiche dei partiti appaiono più interessate ad una logica autoreferenziale che a promuovere una giunta utile per realizzare un modello di governo dell'ente locale trasparente, efficiente e  nell'interesse generale dei cittadini spezzini. 



L’AUTONOMIA  DEL  SINDACO NELLA NOMINA DEGLI ASSESSORI ED IL RUOLO DEI PARTITI
Non riporto, neppure linkate, le contestazioni fatte alla nuova giunta, mi sembrano sinceramente poco rigorose e rischiano di fare il gioco di Federici.
Infatti se il problema fosse:
non aver sentito prima i partiti
non aver mediato con i partiti
non aver considerato i nomi proposti dai partiti
……..
andremmo poco lontano. Basta leggersi il Testo Unico degli Enti Locali (comma 2 articolo 46) : “Il sindaco e il presidente della provincia nominano i componenti della Giunta e ne danno comunicazione al consiglio nella prima seduta successiva alla elezione”.
Quindi una critica tutta incentrata sul ruolo dei partiti alleati nella nomina degli assessori rischia di far fare a Federici la figura di quello che difende il ruolo istituzionale del Sindaco contro “la partitocrazia”, il che conoscendo il curriculum di Federici (uomo di apparato e di partito da sempre) suonerebbe e suona veramente ridicolo soprattutto per i suoi critici interessati dell’ultima ora.


LA PRESENTAZIONE DELLA NUOVA GIUNTA E D IL RUOLO DEL CONSIGLIO COMUNALE
Neppure appaiono serie le dichiarazioni tipo: “non lo voteremo in consiglio”!   Non lo voteremo in consiglio? Ma di cosa stiamo parlando? Lo statuto (per il testo completo vedi quidel Comune di Spezia (come pure il Testo Unico degli Enti Localiarticolo 46) parla chiaro: “Il Sindaco, entro trenta giorni dalla proclamazione della sua elezione presenta al Consiglio comunale le linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato……Consiglio comunale stesso che, nella medesima seduta, provvede alla analisi del testo delle linee programmatiche così  risultanti e provvede alla deliberazione dello stesso” (articolo 29 dello  Statuto). 
Quindi il Consiglio vota le linee programmatiche non vota la Giunta perché non è previsto alcun voto di fiducia da parte del Consiglio su Sindaco e Giunta.  Il Sindaco è eletto dai cittadini e la Giunta la nomina il  Sindaco e la può revocare (comma 3 articolo 46 Testo unico enti locali).
Certo nella prima seduta del Consiglio dove si discuterà delle suddette linee programmatiche i Consiglieri potranno anche presentare un ordine del giorno o una mozione di critica alle modalità di gestazione e alla composizione della Giunta ma avrà il valore di mero documento di indirizzo politico e nulla più.  Certo i partiti potrebbero preparare “agguati” al Sindaco nei momenti amministrativi topici: il bilancio ad esempio, ma qui siamo nel politichese e lo lascio appunto ai partiti…… peraltro li voglio vedere questi partiti a chiedere nuove elezioni a pochi mesi dal voto! 


LE LINEE PROGRAMMATICHE DEL SINDACO ED IL RUOLO DEL CONSIGLIO COMUNALE
Il Consiglio Comunale può invece intervenire, nella seduta apposita, sulle linee programmatiche. Infatti secondo il comma 2 articolo 29: “2. Il Consiglio comunale discute in una apposita seduta pubblica tale proposta, assegnando ai Gruppi consiliari ed ai consiglieri 10 giorni per presentare eventuali integrazioni o modifiche. Su
tali proposte si esprime il Sindaco, sentita  la Giunta comunale nei  cinque giorni successivi, relazionandone al Consiglio comunale stesso che, nella medesima seduta, provvede all’analisi del  testo delle linee programmatiche così  risultanti e provvede alla deliberazione dello stesso.”
Quindi è sulle linee programmatiche future e non sulla composizione della Giunta che  il Consiglio Comunale può impegnare il Sindaco per la prossima legislatura.

Certo poi ci vuole la volontà politica di far rispettare questi spazi di azione, cosa mai avvenuta fino ad ora, neppure da parte dell’opposizione, figuriamoci della maggioranza. Ciò è dimostrato anche dai 5 anni appena passati, dove non solo Federici non ha rispettato il programma del 2007  (vedi quima il Consiglio non ha mai discusso nella parte finale della sindacatura il c.d. Bilancio di Mandato. Recita il comma 7 articolo 29 dello Statuto del Comune di Spezia:  “7. Il Sindaco, al termine del mandato politico-amministrativo, presenta al Consiglio comunale i l documento di rendicontazione dello stato di attuazione e realizzazione delle linee programmatiche.”  Bilancio presentato in pompa magna con la logica della propaganda e della comunicazione unilaterale (vedi qui); e comunque nessun consigliere ha fatto rilevare le contraddizioni tra il programma presentato da Federici nel 2007 e le decisioni prese nei 5 anni successivi.


LA VERA QUESTIONE: IL MODELLO DI GIUNTA PRESENTATO NON E’ PER NIENTE INNOVATIVO
L’unica critica apparentemente sensata, in termini istituzionali, che è stata fatta al Sindaco Federici sulla formazione della nuova Giunta,  è stata quella di SEL.
Secondo questo partito le linee programmatiche di Federici sono state: “ già ….. disattese per l'attribuzione della delega all'Ambiente ad un assessore già oberato di altri impegni”.  
Ho aggiunto apparentemente perché in realtà Federici nel suo programma non si era minimamente impegnato a presentare una modello di giunta fondato non sulle deleghe distribuite come figurine ma rispondente ad una logica  che, tanto per rimanere all'esempio fatto da SEL, mettesse l'ambiente al centro delle politiche del Comune nei prossimi 5 anni.
Basta leggerlo questo programma (vedi quiper capire che nulla c’era su questo punto cioè su come riordinare le deleghe della futura giunta. 
Quindi SEL avrebbe fatto bene a farlo notare e contestare al momento dell’accordo con Federici cosa che non è stato fatto e non solo su questo punto come ho dimostrato qui.  Inoltre posta nel modo suddetto la questione della ripartizione delle deleghe ha poco senso il punto non è se un assessore possa o meno gestire più deleghe, il punto è come riorganizzarle tutte le deleghe in una logica di razionalizzazione della gestione delle funzioni che la legge riconosce al Comune. Il punto, sempre per rimanere all'esempio dell'ambiente, non è quello di dare questa delega ad un assessore "non oberato" ma di inserire l'ambiente al centro delle funzioni di pianificazione/programmazione comunali, ad esempio con un assessorato alla Pianificazione Ambientale. 

Ecco che, se posta nei termini corretti, la questione di come organizzare le funzioni rispetto alla Giunta ha una sua importanza, perché ripeto riguarda il modello di governo dell’ente locale ed in particolare: quale integrazione delle funzioni soprattutto nei settori strategici (pianificazione territoriale, ambiente, gestione servizi pubblici locali).   

E qui vengo ad un'altra critica mal posta sulla nuova Giunta Federici, quella per cui gli assessori non sarebbero competenti. Certo molti di loro non sono competenti  rispetto alle deleghe che hanno avuto , è sufficiente leggere i loro curricula riportati sinteticamente qui.  Di tutti gli assessori solo Savoncelli ha delle competenze minimamente adeguate alle deleghe ricevute, gli altri……. lasciamo perdere, compreso chi dovrebbe occuparsi  di sviluppo economico solo perché è dipendente di una banca sic!

Ma la questione delle competenze degli assessori se slegata dal modello di organizzazione di governo del Comune serve a poco. In altri termini anche se i 9 assessori fossero competenti nei loro settori cambierebbe poco rispetto alla potenziale efficacia gestionale di questa nuova Giunta.
Su questo aspetto nessuno dei critici della nuova Giunta di Federici ha sollevato alcun ragionamento sensato. 


QUALE MODELLO DI ORGANIZZAZIONE  DEL GOVERNO DEL COMUNE
Ne avevo già scritto qui.  
In quel post attualissimo, ho cercato di dimostrare che sulla base della Autonomia Statutaria del Comune (riconosciuta dalla Costituzione comma 6 articolo 117: “I Comuni hanno potestà regolamentare in ordine alla disciplina dell’organizzazione e dello svolgimento delle funzioni loro attribuite”) si può organizzare la Giunta in modo completamente innovativo.  

Vista l’attualità di quel post di molti mesi fa vi chiedo, se avete avuto la pazienza di arrivare fino a questo punto, di rileggerlo attentamente.

Le questioni che ponevo avrebbero dovuto essere oggetto di confronto programmatico
tra tutte le forze politiche che hanno poi sostenuto Federici; solo così, oggi, le critiche alla nuova Giunta di Federici sarebbero credibili e soprattutto utili a realizzare un miglior governo dell’ente locale spezzino nell’interesse di tutti i cittadini anche di quelli che non hanno votato per il centro sinistra.

Ma come dire non è mai troppo tardi!  Molte delle questioni che ponevo ad ottobre dello scorso anno, sono ancora attuali, ecco quindi l’occasione per i partiti di dimostrare  che le loro critiche non sono legate solo alla esigenza di occupare posti ma a quella di migliorare il governo della nostra città.  
L’occasione può essere quella della discussione sulle linee programmatiche che il Consiglio Comunale dovrà fare a breve, li si potrebbero porre con forza le questioni, non di questo o quell’assessore  o del ruolo di questo o quel partito, ma di come organizzare le funzioni nel senso che descrissi nel mio post dello scorso anno.
Attendo con fiducia!







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