venerdì 4 maggio 2012

Federici: la balneabilità della diga e l’inquinamento "nascosto" sul fondo marino


Federici nel presentare (vedi quiil suo programma ambientale e le cose fatte in questi anni 5 anni ha affermato: ”…. Dopo la dichiarazione di balneabilità del tratto interno alla diga foranea”.. .

La balneabilità della diga foranea? Ma Federici ha spiegato ai cittadini cosa c’è sotto nel fondale di quel tratto di mare?

La vedete l’immagine qui a fianco le parti in rosso sono le aree del nostro golfo pesantemente inquinate e non bonificate a tutti oggi, inquinate da sostanze tossiche e cancerogene che resteranno li per chi sa quanti altri anni visto che nessuno (governo nazionale, Regione, amministratori locali, imprese che hanno sfruttato/inquinato il nostro golfo per i comodi loro come enel, snam, operatori portuali, cantieri navali) si è fino ad ora preoccupato di bonificarle.

Federici dovrebbe sapere cosa c’è in quel tratto di mare e nel resto del nostro golfo,  perché è tutto scritto in un documento ufficiale dell’ICRAM (Istituto Centrale per la Ricerca scientifica e tecnologica Applicata al Mare) ora assorbito nell’ISPRA.  

Si tratta del Progetto preliminare dell’area marina inclusa nel nella perimetrazione del sito di bonifica nazionale di Pitelli. Per il testo integrale vedi qui.   




IL PROGETTO PRELIMINARE DELL’Icram: principali contenuti
1. A pagina 103 dello studio ICRAM risultano più punti nell'area attuale dei mitili con un giudizio di ecotossicità acuta media e alta (colori giallo e rosso). Conclude il rapporto ICRAM (pagina 104): "Conservano un potenziale ecotossicologico significativo anche le stazioni ricadenti nelle vicinanze delle aree destinate alla molluschicoltura, in prossimità della diga foranea".
2. Concentrazioni di arsenico significative invece risultano nel tratto di mare davanti all'area della ex Pertusola e Cantieri navali di Muggiano, quindi vicinissimo alla parte iniziale della diga. Stesso discorso per il Rame, i PCB ( Policlorobifenili), i composti organostannici (TBT) per capire i rischi di questi ultimi vedi qui
3. Sempre nell'area Pertusola e Cantieri del Muggiano abbiamo il cadmio: per questo ultimo nel seno di Pertusola ci sono concentrazioni che superano anche di due ordini di grandezza il valore d’intervento, con picchi pari a 485 mg/kg (pagina 75 studio ICRAM).
4. Valori di Idrocarburi Policiclici Aromatici (fino ad un metro di profondità del fondo) significativi invece nel tratto di mare di fronte alla parte ovest della diga ,verso Portovenere per intenderci (pagina 81 studio ICRAM).
5. concentrazioni notevoli di Zinco nel Seno della Pertusola (pagina 64 studio ICRAM): in particolare l'ICRAM rileva concentrazioni di molto superiori ai valori d’intervento (fino a 37772 mg/kg) in diverse aree, ma soprattutto davanti alla ex Fonderia di Piombo della Pertusola (pagina 61 studio ICRAM)
6. Per il piombo concentrazioni significative ovviamente nel Seno della Pertusola ma anche nella parte più ad est dei mitili, proprio davanti alla diga. Secondo lo studio ICRAM: "La contaminazione da Piombo (Pb) si presenta distribuita nei livelli superficiali lungo la fascia costiera, principalmente nel tratto interessato dalla ex Fonderia di Piombo della Pertusola e dalla cantieristica navale, con concentrazioni estremamente preoccupanti, superiori di due ordini di grandezza al valore di intervento (48518 mg/kg)" (pagina 56 studio ICRAM)
7. In relazione alle concentrazioni di Mercurio (Hg), si riscontra nei primi 50 cm uno stato generale di contaminazione per quasi tutta la fascia costiera e per un’area della parte meridionale della rada in prossimità della diga foranea (pagina 50 studio ICRAM)
Conclude lo studio di ICRAM: "Da una visione complessiva si identificano alcune aree la cui contaminazione risulta particolarmente critica: l’area del Seno della Pertusola, il settore nord occidentale del Porto Mercantile (dal Molo Garibaldi alla Darsena Duca degli Abruzzi) ed il tratto costiero orientale, da Cadimare al Seno di Panigaglia. In alcune di queste aree concentrazioni molto elevate di metalli e contaminanti organici si spingono anche alle profondità maggiori". Si fa quindi riferimento ad area vicinissime all'area della diga foranea con alcuni casi di contaminazione nell'area direttamente prospiciente il futuro "impianto di balneazione”.

Last but not least, una volta risolti i non banali problemi di bonifica di cui sopra, il futuro impianto di balneazione resterà ad un "tiro di schioppo" dal rigassificatore di Panigaglia: non certo l'immagine migliore per promuovere la nuova area balneabile, soprattutto visto il perdurare del rischio di ulteriore potenziamento dell'impianto, incremento delle dimensioni della navi gasiere compreso. Questo ultimo progetto se realizzato richiederà il dragaggio di un tratto di mare enorme: in piena stagione balneare?








3 commenti:

  1. Marco, non entro nel merito tecnico delle tue argomentazioni, ma mi limito a ricordarti che più di dieci anni fa contestavamo il dragaggio del golfo dicendo che:
    -l'inquinante sul fondo del mare è tappato dallo strato biologico di sostanza organica e l'eventuale asportazione metterebbe in circolo gli inquinanti rendendoli oltretutto biodisponibili per la rete trofica
    -esistono tecniche di bonifica in situ (vedi studi di varie università straniere ma anche italiane) che prediligono un tombamento con sostanze inertizzanti.

    Prendendo per buono quello che sostenevamo dieci anni fa, non vedo il nesso con l'impossibilità alla balneazione se non limiti di carica batterica come impone la legge, che giusta o sbagliata che sia, regolamenta i campionamenti delle varie agenzie (da noi Arpal) che nelle sue campagne estive per la balneazione controlla le cariche di coliformi fecali e nulla più.

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  2. Diciamo piuttosto che la diga beach è una scelta abbastanza demagogica per numerosi motivi tra i quali: mancanza di spazi, grossi investimenti che obbligherebbo a costi elevati per gli utenti e che quindi non sarebbe un'operazione di "mare popolare", ma costerebbe, e non poco. Il popolo delle barchette consta di almeno 5 mila persone riunite in una associazione, più altre migliaia di diportisti, dei quali molti votano a spezia. La frontiera della diga diventa quindi una valvola di sfogo per l'abnorme numero di barche che il golfo ospita e un formidabile serbatoio di voti

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  3. infatti noi chiedevamo la bonifica che non è mai stata fatta su quale tecnica adatta come tu sai il rapporto Icram faceva alcuni scenari tecniche a cui rinvio avendo pubblicato il testo integralmente all'interno del mio post. Resta il dato per me inaccettabile di pensare di aprire uno stabilimento balneare in area pesantemente inquinata e non bonificata, perchè questa diventerebbe una ulteriore scusa per non bonificare più e questo lasciando per un attimo, ma solo per un attimo, sullo sfondo la questione del rischio sanitario latente anche da inquinamento chimico. Sul'abnorme uso delle barche il discorso è complesso e altro rispetto al tema del mio post ma è certo che anche qui occorrerà dare una regolata come ho cercato di dimostrare nel mio post contro il nuovo porticciolo di levanto.

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