lunedì 18 marzo 2024

Tutte le critiche della UE sul piano integrato energia clima dell'Italia

Il 19 luglio 2023 l'Italia ha presentato il progetto aggiornato del piano nazionale integrato per l'energia e il clima (QUI). Il Piano è stato valutato dalla Commissione sulla base della Comunicazione della Commissione (QUI) che fornisce indicazioni per l’aggiornamento dei PiNEC da parte degli Stati Membri entro giugno 2023 (proposte di piani) e giugno 2024 (piani definitivi) come previsto dall’articolo 14 del Regolamento UE 2018/1999 sulla governance dell'Unione dell'energia e dell'azione per il clima.

La Commissione UE ha emanato (QUI) una Raccomandazione ()dalla quale emergono numerose criticità nel Piano italiano che richiederebbero una profonda revisione dello stesso da parte del Governo. La Raccomandazione della UE non è di per se vincolante per gli Stati membri, però  può offrire indicazioni sull’interpretazione o sul contenuto del diritto dell’Unione.... 

venerdì 8 marzo 2024

Comitato Regione UE difende le autonomie locali ma Italia e UE accentrano: è l'emergenza geopolitica!

Parere (QUI) del Comitato delle Regioni della UE (QUI) sul futuro delle politiche di mitigazione dei mutamenti climatici ed il ruolo di enti regionali e locali sub-statali. Un Parere molto interessante che propone di rimettere le autonomie locali e regionali al centro della Transizione Ecologica verso gli obiettivi della neutralità climatica ribaditi (sia pure con luci ombre) anche recentemente QUI.

Ma appare chiaro come, soprattutto in Italia ma non solo, sia in atto una tendenza che vede la transizione ecologica usata come scusa, insieme con le varie emergenze comprese quelle delle guerre in corso ad un passo di casa nonché della energia, per un proliferare di leggi speciali che di fatto prima ancora che diritto tagliano fuori da ogni processo decisionale le autonomie regionali e soprattutto locali.

Di seguito alcuni esempi di questo modello emergenziale per poi, nella seconda parte del post, analizzare le parti più significative di questo condivisibile ma in pratica inutile Parere del Comitato delle Regioni che proprio per questo va letto attentamente proprio come pietra di paragone delle palesi contraddizioni tra le dichiarazioni astratte dei documenti Ue la realtà delle norme e dei processi decisionali!

martedì 5 marzo 2024

UE ridurre del 90% gas serra al 2040, un documento con luci ed ombre

La Commissione UE ha presentato un documento (QUI e per la presentazione vedi QUI) che costituisce una valutazione d'impatto dettagliata sui possibili percorsi per raggiungere la neutralità climatica nell'Unione europea entro il 2050, sulla base della quale raccomanda di ridurre del 90% le emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2040 rispetto ai livelli del 1990.

L’obiettivo è nettamente positivo pur con ombre, intanto perchè manca una data precisa per la fine delle fossili e un piano preciso per la loro eliminazione, ma soprattutto resta il punto interrogativo (QUI) delle prossime elezioni europee che con una vittoria delle forze conservatrici potrebbe impedire la approvazione definitiva di quella che per ora resta una Raccomandazione. Mentre già due anni fa un Rapporto IPCC afferma che il tempo a disposizione per intervenire sui mutamenti climatici "sta per scadere" QUI.

 

Il post che segue nella prima parte fornisce una sintesi schematica del documento della Commissione UE per poi pubblicare una ampia traduzione dello stesso…

giovedì 29 febbraio 2024

La transizione ecologica non può giustificare il deturpamento delle Bellezze Naturali: 3 SENTENZE

Il Tar Sardegna è intervenuto con tre sentenze successive sulla tematica del rapporto, sempre più contraddittorio, tra le norme di accelerazione per la autorizzazione di impianti da fonti rinnovabili e la necessità di rispettare le norme di tutela del Paesaggio sia sotto il profilo estetico che naturalistico.

La prima sentenza riguarda un progetto di agro-fotovoltaico (Tar Sardegna sez. I sentenza 25 ottobre 2023 n° 827 - QUI)

La seconda sentenza riguarda un impianto eolico di 21 MW e relative opere connesse compresi i cavidotti di media tensione e le opere di connessione alla Rete di trasmissione Nazionale (sentenza Tar Sardegna Sez. II, 19.10.2023, n. 776 - QUI)

La terza sentenza riguarda un parco eolico (15 aerogeneratori della potenza di 4,2 MW ciascuno e relative opere di servizio e connessione, per una potenza complessiva di 50,4 MW (Tar Sardegna n° 63 del 30 gennaio 2024QUI)

Le tre sentenze tracciano un indirizzo significativo e anche in controtendenza con altre sentenze dei giudici amministrativi che hanno teso a privilegiare gli impianti da fonti rinnovabili rispetto ad una rigorosa tutela del Paesaggio e dei Beni Ambientali tutelati dal Codice ma anche da normative di derivazione comunitaria come quella sulla biodiversità

Le tre sentenze del Tar Sardegna al di la della loro specificità pongono un faro di attenzione anche sulle recenti norme (QUI) che tendono sempre di più a derogare le norme ordinarie sul Paesaggio per favorire la realizzazione degli impianti da fonti rinnovabili

 

Vediamo specificamente le tre sentenze del Tar Sardegna…

mercoledì 28 febbraio 2024

Accordo nella UE sulla nuova direttiva emissioni industriali: gli allevamenti intensivi restano fuori

La Commissione UE ha avanzato una proposta (QUI) di Direttiva di modifica della vigente Direttiva 2010/75/UE (QUI) relativa alle emissioni industriali ("direttiva Emissioni industriali" o "IED") 

La Direttiva 2010/75/UE, in particolare, ha al centro la disciplina di tutte le categorie di impianti e attività assoggettate ad Autorizzazione Integrata Ambientale (di seguito AIA)

Per una analisi approfondita della originaria proposta di Direttiva si veda il post al mio blog Note di Grondacci (QUI)

Lo scorso novembre i negoziatori del Consiglio e del Parlamento europeo hanno raggiunto oggi un Accordo politico provvisorio sulla revisione della direttiva relativa alle emissioni industriali (IED) e sul regolamento relativo alla creazione di un portale sulle emissioni industriali.

martedì 27 febbraio 2024

Accordo nella UE sulla nuova direttiva sulla qualità dell’aria

Lo scorso 20 FEBBRAIO c.a. i negoziatori del Parlamento e del Consiglio hanno raggiunto un accordo (QUI) politico provvisorio sulla proposta (QUI) della Commissione UE di nuova Direttiva sulla qualità dell’aria, sulla base del mandato negoziale del Consiglio dei Ministri UE QUI.

 

Punti significativi dell’accordo:

1. una drastica riduzione dei limiti degli inquinanti nell’aria rispetto alla normativa precedente;

2. la necessità di aumentare in punti di monitoraggio soprattutto in caso di picchi di inquinamento a prescindere dal superamento dei limiti di legge;

3. diritto dei cittadini di agire di fronte alla giustizia per chiedere i danni in caso di mancato rispetto, da parte degli Stati membri, dei limiti di legge degli inquinanti ed in generale degli obiettivi della Direttiva.

 

Limiti dell’accordo:

1. la non immediata applicazione dei nuovi limiti degli inquinanti nell’aria indicati dalle nuove linee guida dell’OMS come avevo analizzato nel mio blog nel novembre 2022 QUI;

2. l’entrata in vigore dei nuovi limiti degli inquinanti non prima del 2030;

3. la previsione di proroghe nella applicazione della nuova Direttiva in alcuni casi specifici ma con motivazioni adeguate.

lunedì 26 febbraio 2024

Tutto quello NON emerso dalle audizioni in Regione sulle emissioni delle navi a Spezia

Ho avuto modo di leggere attentamente le memorie che l’Autorità di Sistema Portuale (QUI) e l’Arpal (QUI) hanno prodotto per le audizioni in Commissione Ambiente e Territorio del Consiglio Regionale ligure sulle emissioni delle navi nel porto di Spezia.

Ma dalla audizione è emersa anche la proposta,da una parte degli auditi, di trasformare l’accordo volontario Blue Flag sottoscritto per le navi che entrano nel porto di Spezia in una vera e propria ordinanza della Capitaneria di Porto come fatto a Livorno su iniziativa del Comune locale. 

In realtà la ordinanza di Livorno ha solo come differenza di essere una ordinanza e non un accordo volontario ma praticamente dice le stesse cose sulla manutenzione dei motori e sulla qualità dei combustibili delle navi che entrano nel nostro golfo. Quindi chiedere di applicare la Ordinanza di Livorno è una operazione, anche se fatta in buona fede, più di propaganda politica che di sostanza ambientale per il semplice motivo che non risolverebbe il problema delle emissioni delle navi una volta che attraccano in porto come vedremo nel post che segue.

Oltre a quanto sopra scritto quello che tutti rimuovono sia quelli che governano e quelli di opposizione sono le seguenti criticità:

1. il molo crociere non rispetta le prescrizioni della VIA sul PRP del 2005;

2. il molo crociere non ha avuto la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) come richiesto dalle prescrizioni del Consiglio Regionale quando ha approvato il PRP del 2006 che prevedeva per ogni ambito schemi di assetto urbanistico da valutare appunto con la suddetta procedura di Valutazione Ambientale Strategica;

3. il molo crociere non rispetta LA RICHIESTA di ulteriori valutazioni del Decreto VIA del 2015 del Ministero Ambiente sugli ambiti 5 e 6 della fascia demaniale del porto spezzino;

4. la convenzione relativo alla concessione per il nuovo Molo crociere non rispetta le nuove linee guida sulle concessioni portuale del 2023;

5. manca un adeguato sistema dei controlli sui combustibili navali, da parte della Capitaneria di Porto;

6. elettrificazione banchine scrubber e gnl non sono risolutivi a medio termine per risolvere il problema delle ricadute delle emissioni delle navi nell'area urbana spezzina;

7. manca una analisi di ASL o altro ente competente, sollecitata in primo luogo dal Sindaco come massima autorità sanitaria sul territorio comunale, che valuti il rischio sanitario in atto da anni per i residenti intorno alle zone di attracco delle navi;

8. la fascia di rispetto per tutelare i residenti dalle emissioni aeriformi e acustiche dal porto di Spezia è chiaramente inadeguata e non ha tenuto conto di quanto chiedevano le prescrizioni di VIA del PRP del 2006.